Ogni utility oggi ha una connessione di rete. Dalle e-mail ai sistemi di monitoraggio complessi sul territorio: in quanti modi si può subire un attacco digitale, come proteggere i propri dati e le conseguenze fisiche sulle infrastrutture.
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‘La cyber security e l’approccio ‘sistema immunitario’: come funziona e perché è fondamentale’
Giovedì 23 luglio, ore 11:00– 12:00
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Ogni azienda oggi è connessa a una rete dal client di posta elettronica, alla partecipazione a una videoconferenza, al più raffinato sistema di controllo.
E con l’IoT (Internet of Things) gli ecosistemi in rete sono destinati a farsi sempre più complessi e i device connessi sempre più numerosi lasciando via via più spazio a intrusioni e attacchi da parte di criminali informatici, malware, hacker sponsorizzati da Stati e minacce interne.
Da una parte subire un attacco sta diventando sempre più semplice per la sofisticatezza dei sistemi utilizzati dagli hacker e dall’altra proteggersi sta diventando sempre più difficile per la moltiplicazione esponenziale delle attività svolte con una connessione, attività che diventano porte di accesso per un attacco.
La sfida è aperta e gli approcci tradizionali che si basano su regole, firme e training dei dati non sono più sufficienti: lenti e poco scalabili sono inadatti alla velocità e ai sempre nuovi pattern dei cyber attacchi.
E’ quindi fondamentale utilizzare un processo di difesa basato sull’intelligenza artificiale e sul machine learning in grado di comprendere pattern nuovi e di imparare sul campo per diventare capace di rispondere in tempo reale. Il software Darktrace è in grado di costruire un vero e proprio sistema immunitario in grado di coprire, in modo scalabile e flessibile, porzioni sempre più ampie dell’ecosistema informatico delle organizzazioni.
Secondo l’Allianz Risk Barometer
“La classifica dei rischi più temuti dalle imprese svizzere ha registrato quest’anno alcune sorprendenti novità: sebbene il rischio di interruzione di esercizio continui a dominare con il 58% (51% in Italia), il timore di attacchi informatici è cresciuto, conquistando la seconda posizione con il 48% (38% in Italia); per entrambi i paesi siamo al di sopra della media mondiale.” Ma tra le principali causa temute di interruzione dell’attività si collocano in cima alla classifica gli incidenti informatici (ad es. criminalità informatica, guasti informatici/outage, violazioni dei dati, multe e sanzioni) (37%).
Per avere una stima sulla crescita degli attacchi informatici riportiamo alcuni brani del Rapporto Clusit 2020, il report annuale dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica:
“Anticipando alcune delle conclusioni che seguono possiamo affermare che il 2019 è stato l’anno peggiore di sempre in termini di evoluzione delle minacce “cyber” e dei relativi impatti, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, evidenziando un trend persistente di crescita degli attacchi, della loro gravità e dei danni conseguenti.”
“Osservando la situazione dal punto di vista quantitativo, a parità dei criteri di classificazione che applichiamo al nostro campione (aggiornati nel 2014 e mantenuti invariati da allora) confrontando i numeri del 2014 con quelli del 2019 la crescita degli attacchi gravi di pubblico dominio è stata del +91,2% (da 873 a 1.670).
Mentre nel triennio 2017-2019 il numero di attacchi gravi che abbiamo analizzato è cresciuto del +48% (da 1.127 a 1.670 all’anno), la crescita registrata nel triennio 2014-2016 era stata “solo” del +20% (da 873 a 1 .050), ovvero nell’ultimo triennio il tasso di crescita del numero di attacchi gravi è più che raddoppiato rispetto al triennio precedente. Non solo, la valutazione della Severity media di questi attacchi (indice che abbiamo introdotto dal 2017) nei confronti di alcune categorie di vittime è contestualmente peggiorata, agendo da moltiplicatore dei danni.”
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QUANDO: Giovedì 23 luglio, ore 11:00- 12:00
Con Marcello Mancuso, Member of the Board at Aletheia Consulting, esperto negli aspetti legali della protezione dati e con Riccardo Trinchillo, Sales Team Manager presso Darktrace, coordina attività tecniche per l’Italia e la Svizzera.
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