Il concetto di economia circolare nasce e si afferma nel corso degli anni Settanta del secolo scorso, affermandosi nel corso del tempo col progredire delle sensibilità ambientali e del rispetto per il nostro pianeta, diventato poi sempre più urgente alla luce delle sempre maggiori evidenze rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici.
Gruppo CAP da anni ha abbracciato i principi su cui si basa l’economia circolare, in particolare i concetti di riuso, riciclo e reimpiego, applicandoli a tutti gli ambiti della propria attività industriale. In particolare, nel corso degli ultimi anni, l’utility lombarda ha intrapreso un percorso sempre più deciso che l’ha portata a diventare una vera e propria holding della sostenibilità.
Da questa esperienza nasce oggi CAP Evolution, la nuova realtà di Gruppo CAP che opera nei settori del Waste, Wastewater ed Energy.
“Clima, ambiente ed energia sono oggi i temi su cui tutti i soggetti economici e sociali sono chiamati a una grande assunzione di responsabilità. In qualità di utility pubblica, crediamo che oggi sia sempre più imperativo gestire le risorse in modo circolare e virtuoso, prestando grande attenzione all’impatto delle nostre attività industriali
spiega Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo CAP.
“Operiamo in un settore, quello dell’idrico, che tocca anche altri ambiti, come quello degli scarti dell’industria alimentare e dei rifiuti in generale. Da tempo abbiamo iniziato a differenziare sempre di più le nostre attività, cominciando a produrre biometano sfruttando la grande capacità energetica dei fanghi di depurazione, considerandoli quindi materia prima e non più scarto. Oggi arriviamo a CAP Evolution, creando quindi un soggetto che ha nella sua mission quella di dare nuova vita ai rifiuti, per ottenere materie prime seconde, biogas, biometano ed elettricità. Per il 2024 prevediamo ricavi pari a 77 milioni di euro, di cui 1,3 milioni derivanti dal trattamento di rifiuti liquidi e 3,8 milioni di euro da energia e biogas”.
Guidata dal presidente Nicola Tufo e dal direttore generale Michele Falcone, CAP Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo, vere e proprie bioraffinerie che, oltre a occuparsi del trattamento delle acque reflue, in molti casi possono essere utilizzati per la valorizzazione degli scarti.
Dai fanghi, in particolare, si possono ottenere anche materiali come fertilizzanti, bioplastiche, cellulosa, minerali e biometano. Inoltre, in tre poli impiantistici, a Canegrate, Robecco sul Naviglio e San Giuliano, sono stati avviati processi dedicati alla gestione e il recupero dei rifiuti alimentari liquidi, con un ambizioso piano che prevede di passare dalle attuali circa 30mila tonnellate a 200mila tonnellate autorizzate nel 2028 e l’avviamento al trattamento dei rifiuti liquidi all’impianto di Rozzano di oltre 107.000 tonnellate.
Ogni anno, negli impianti gestiti da CAP Evolution vengono trattati 350 milioni di metri cubi di acque reflue, di cui più il 34% viene riutilizzato, e oltre 80mila tonnellate all’anno di fanghi di depurazione, dei quali circa 40mila vengono reimpiegati in agricoltura, altri 14mila come fertilizzanti e 30mila vengono termovalorizzati per produrre energia.
L’obiettivo è quello di arrivare a termovalorizzare fino a 65mila tonnellate e trasformarne 20mila in fertilizzanti.
CAP Evolution opera anche nel campo dell’energia rinnovabile, a cominciare dalla gestione e sviluppo di tutti gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici di CAP. Il piano industriale prevede di arrivare a sostenere il 50% dei consumi del Gruppo entro il 2030, con una forte accelerazione nel prossimo quinquennio, per passare dall’attuale 3% al 35% nel 2025, al 40% nel 2026 e appunto al 50% nel 2030.
CAP Evolution promuove la creazione delle CER, le comunità energetiche rinnovabili, uno degli elementi centrali del green deal della Regione Lombardia. Oggi sono già 13 i Comuni coinvolti nella realizzazione delle Comunità Energetiche nell’area metropolitana, che produrranno oltre 9 milioni di Kwh annui per un investimento di 10 milioni di euro. Avendo aderito alle manifestazioni di interesse rivolte alla Regione da parte di altri 23 Comuni, la prospettiva è quella di supportare 36 Comuni in totale, con un investimento di 50 milioni di euro per lo sviluppo di impianti fotovoltaici e agrivoltaici che consentano di arrivare a produrre 70Gwh di energia.