02/02/2016
Servizi a Rete

Viveracqua emette 77 milioni di euro di hydrobond


Il consorzio Viveracqua, che raggruppa i gestori del servizio idrico integrato del Veneto, fa il bis di hydrobond, emettendo titoli per un totale di 77 milioni di euro. L’operazione segue quella effettuata circa un anno e mezzo fa, quando 8 dei 14 gestori associati a Viveracqua avevano quotato titoli per un totale di 150 milioni di euro.

In questo caso si tratta di 5 minibond, emessi da Polesine Acque spa per 12 milioni, Alto Trevigiano Servizi srl per 30 milioni, Acque Veronesi scarl per 20 bilioni, Azienda Gardesana Servizi spa per 8 milioni, BIM Gestione Servizi Pubblici spa per 7 milioni.

Come per la prima serie, anche i nuovi titoli verranno emessi e poi cartolarizzati, sotto la regia di Finint, e infine sottoscritti dalla Banca Europea degli Investimenti, Banca Finint e il fondo pensione Solidarietà Veneto. Garante dell’operazione è Veneto Sviluppo che ha esteso la garanzia ai nuovi minibond, mentre i 5 emittenti hanno messo a disposizione del veicolo di cartolarizzazione cassa per il 20% dell’emissione. I titoli verranno quotati all’ExtraMot Pro. Il tasso di interesse dei titoli è pari al 3,6% annuo, con scadenza a luglio 2034.

Tecnicamente i 77 milioni di minibond di nuova emissione verranno sottoscritti da Viveracqua Hydrobond srl, la stessa società veicolo utilizzata per la prima operazione, che si finanzierà emettendo titoli abs con la stessa seniority di quelli emessi nel 2014.

Lo scopo del progetto Hydrobond è finanziare interventi a favore del servizio idrico integrato in centinaia di Comuni della Regione Veneto. Si tratta di opere che prevedono investimenti per oltre 450 milioni di euro entro il 2018, circa la metà finanziati proprio attraverso il progetto Hydrobond” – ha spiegato Fabio Trolese, Presidente del Consorzio Viveracqua -. “Una vera operazione di sistema, che ha preso vita grazie alla collaborazione di molti attori del settore. A breve ci metteremo all’opera per pianificare gli investimenti per il periodo successivo al 2018, anche tenuto conto del fatto che è possibile che a breve entri a far parte del consorzio Piave Servizi. Ragionevolmente anche per i prossimi investimenti ricorreremo agli hydrobond per una quota consistente dei finanziamenti”.

Nel caso della prima operazione si era trattato di 728 interventi in centinaia di Comuni veneti, mentre in questo secondo caso saranno finanziate 360 opere nelle province non comprese dalla prima misura, cioè quelle di Rovigo, Verona e Treviso e nuovamente quella di Belluno.

 

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