È arrivato il via libera del ministero dello Sviluppo economico al gasdotto Larino-Chieti, in Abruzzo. Il progetto di Società gasdotti Italia (Sgi), secondo trasportatore di gas naturale nella Penisola, permetterà di collegare pozzi di estrazione e stoccaggi esistenti, come quello del Fiume Treste, o in progetto, come quelli di San Martino sulla Marrucina e del Sinarca.
Il gasdotto, che avrà una lunghezza di 111 km, completerà la dorsale adriatica di Sgi, tra i terminali posti a nord a San Marco e a sud a Larino, e consentirà di collegare le interconnessioni di Pineto e Castelnuovo della Daunia e i vari stoccaggi gas presenti nel territorio con la rete nazionale Snam rete gas, realizzando così un sistema integrato del trasporto gas nel centro Italia.
Ma non è questo il solo beneficio assicurato dall’opera. L’infrastruttura permetterà infatti di convogliare verso nord flussi dai siti di produzione e di stoccaggio in provincia di Chieti e di Campobasso e di implementare le condizioni di bi-direzionalità dei flussi di trasporto e la flessibilità complessiva del sistema nazionale gas nel centro Italia e del medio versante adriatico.
Il progetto messo a punto da Sgi ha ridotto al minimo l’invasività dell’opera, definendo un tracciato che, oltre a garantire tempi di realizzazione brevi, rispetti in pieno la morfologia e il territorio dove va a insistere, attraverso un’approfondita analisi delle zone soggette a tutela o vincolo, nel rispetto degli aspetti morfologici territoriali, di quelli geologici e degli attraversamenti di infrastrutture e corsi d’acqua.
25 i comuni interessati dall’opera, tra le province di Campobasso, Chieti e Pescara, per un totale di quattro tronchi. Il primo parte da Larino dove l’andamento del gasdotto è parallelo alla linea di costa. La maggior parte delle condotte sarà interrata, in modo da ridurre al minimo l’impatto, e nel caso di presenza di abitazioni a una distanza di meno di 30 metri dal tracciato, è stata prevista per la posa interrata una copertura maggiorata di 2 metri.