Veronetta e il “tubone” gli interventi emblema della ripresa dei lavori di Acque Veronesi. Il primo riguarda le opere strategiche per la messa in sicurezza idraulica del quartiere veronese che sorge sulla riva sinistra dell’Adige. Queste opere sono partite la scorsa estate, poi sospese a settembre con la riapertura delle scuole. Hanno come obiettivo di ridurre sensibilmente il problema degli allagamenti ai quali è soggetta l’area.
Il piano di intervento di Acque Veronesi
A questo scopo la società, che gestisce il servizio idrico a Verona e nei comuni della sua provincia, ha realizzato un piano di intervento che prevede diverse azioni, dal potenziamento del sistema di captazione delle acque meteoriche al miglioramento e alla sostituzione dei collettori fognari. Per questi interventi servono 2 milioni di euro, la metà dei quali sostenuti da Acque Veronesi e comune di Verona. La prima fase dei lavori è stata conclusa lo scorso anno con ottimi risultati, lavori che ora riprendono con le opere conclusive che daranno funzionalità all’intero progetto.
La nuova fase doveva partire in estate, ma gestore e comune hanno deciso di anticipare approfittando della chiusura forzata delle scuole che riduce nettamente i disagi generati dai cantieri alla città. Le opere in programma avranno una durata complessiva di 40 giorni. Riguardano il rifacimento del nodo idraulico posto all’incrocio tra Via Ponte Pignolo, Via Santa Chiara, Via Santa Maria in Organo e Via San Giovanni in Valle, all’interno del quale convergono le quattro reti fognarie delle quattro strade. Sarà poi potenziato, mediante sostituzione, il tratto del collettore fognario del primo tronco di Via Santa Chiara.
Il cantiere del tubone per risolvere l’emergenza Pfas
Rilevante e fondamentale anche il cantiere del tubone, ovvero la realizzazione della dorsale Belfiore-Lonigo. Questa fornirà acqua pura e di qualità le aree colpite dall’emergenza Pfas. L’opera, da 12 milioni di euro, ha un ruolo decisivo nel piano messo a punto dalla Protezione civile e da Regione Veneto per superare il problema da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) delle falde idriche in alcuni territori delle province di Verona, Vicenza e Padova.
Acque Veronesi è soggetto attuatore dell’intervento, che prevede la realizzazione di una condotta di collegamento dal nuovo campo pozzi che sarà creato a Bova, frazione del comune di Belfiore, in provincia di Verona, fino alla centrale di Lonigo, in provincia di Vicenza. La posa ha avuto inizio alla fine di maggio dello scorso anno. La condotta avrà una lunghezza complessiva di 18 chilometri, la metà dei quali già posata.