Variazioni climatiche estreme e strategie riorganizzative del Servizio Idrico Integrato



 
 
 
 
 
 
 
Paolo Romano – Presidente SMAT SpA
Elisa Brussolo – Centro Ricerche SMAT SpA

 

L’acqua è una risorsa chiave per la competitività e la sostenibilità a livello globale e locale. La risorsa idrica è una risorsa scarsa e strategica: l’evoluzione demografica, l’urbanizzazione e i cambiamenti climatici sottopongono la risorsa idrica ad uno stress senza precedenti, nel mondo, in Europa e in Italia. L’aumento in frequenza e intensità degli eventi estremi sono conseguenza della crisi climatica in atto: periodi di siccità estrema ad eventi pluviometrici particolarmente intensi da provocare dissesti idrogeologici, inondazioni o problematiche estremamente localizzate (soprattutto in aree urbane fortemente impermeabilizzate), si alternano sul nostro paese, localizzato nel mezzo di due hot-spot climatici: le Alpi e il Mediterraneo.

Negli ultimi vent’anni, il territorio nazionale e regionale è stato interessato da numerose crisi idriche, che hanno esacerbato i conflitti per l’utilizzo prioritario della risorsa, richiedendo l’attuazione di procedure di emergenza per la gestione degli impatti. Nei mesi estivi di quest’anno la scarsità delle precipitazioni sta riproponendo sulla regione Piemonte una situazione analoga allo scenario di crisi registrato nel 2017. Questi eventi di siccità estrema si alternano a eventi pluviometrici intensi che causano dissesto idrogeologico, allagamenti localizzati e danni alle infrastrutture.

In questo contesto, come si migliora la resilienza del servizio idrico integrato?

SMAT percorre questo cambiamento su alcune direttrici principali:

  • Approvvigionamento delle risorse: utilizzo prioritario a scopi idropotabili dei grandi invasi esistenti.
  • Approvvigionamento delle risorse: individuazione di aree per la creazione di bacini per la riserva di acque superficiali.
  • Interconnessioni tra reti acquedottistiche: la creazione di sinergie fra le diverse reti acquedottistiche incrementa la possibilità di “soccorso idrico” durante periodi siccitosi, aumentando la resilienza del servizio idrico. Si supera la visione localistica che tende a mantenere la risorsa idrica ad esclusivo uso del territorio in cui è presente.
  • Interventi di riduzione delle perdite mediante la normalizzazione e riduzione delle pressioni di rete ed ottimizzazione dei sistemi di pompaggio.
  • Modellazione delle reti fognarie bianche per definire gli interventi necessari al fine di prevenire possibili nuovi allagamenti a fronte di eventi meteo-pluviometrici estremi

A queste priorità, su cui si poggia il piano industriale di SMAT, si affianca la ricerca applicata portata avanti dal Centro Ricerche SMAT, che costituisce la base conoscitiva per la definizione delle linee guida e di sviluppo strategico. Alcuni esempi di progetti di ricerca per anticipare gli effetti dei cambiamenti climatici e portati avanti attraverso importanti partnership locali, nazionali ed internazionali sono:

  • Valutazione degli impatti del cambiamento climatico sulle risorse idriche sotterranee (collaborazione con CNR-IGG, Politecnico di Torino, Arpa Piemonte, Regione Piemonte, Società Meteorologica Italiana)
  • Approccio bottom-up per la gestione dei rischi legati alla scarsità idrica in scenari di cambiamento climatico (collaborazione con Arpa Piemonte e Regione Piemonte)

INOPIA: sviluppo di sistemi informativi di early warning per il preannuncio delle crisi idriche (collaborazione con CNR-IRSA, Dipartimenti di Protezione Civile e Arpa Piemonte)

 
 

 

 

 

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