Manutenzione degli acquedotti e realizzazione dei sistemi di depurazione. Sono le priorità che riguardano il sistema idrico nazionale secondo Utilitalia, la federazione delle aziende dei servizi pubblici (acqua, ambiente, energia elettrica e gas).
Intervenendo alla Conferenza nazionale sulle acque d’Italia, organizzata dalla presidenza del Consiglio, il presidente della Federazione, Giovanni Valotti, ha infatti ricordato che l’infrastruttura acquedottistica sta invecchiando, con il 60% della rete nazionale posato oltre 30 anni fa e il 25% che supera anche i 50 anni. A fronte di questi dati però, «il tasso nazionale di rinnovo è attualmente pari a 3,8 metri di condotte per ogni km di rete: questo significa che di questo ritmo occorrerebbero oltre 250 anni per sostituirla interamente – ha commentato -. L’acqua è un bene comune e universale, questo si deve conciliare con politiche industriali, anche perché nessuno può essere discriminato sull’accesso a un bene primario. Per avere tariffe più basse possibile, qualità più alta e ridurre gli sprechi servono investimenti. Oggi investiamo meno di 40 euro l’anno per abitante mentre in Europa ci si attesta su 100-120 euro».
Se questo è lo stato degli acquedotti, ancora più critica appare la situazione della depurazione. «È allarmante che più del 12% della popolazione non abbia la depurazione e che i cittadini invece di pagare le opere e i depuratori paghino le multe dell’Europa in bolletta – ha sottolineato Valotti -. È evidente come bisognerebbe applicare i principi dell’economia circolare anche alle risorse idriche. Cosa che avrebbe effetti virtuosi».
Secondo l’Unione europea, ogni anno in Europa vengono trattati più di 40 miliardi di m3 di acque reflue ma ne vengono “riusati” soltanto il 2%. Per Utilitalia «il potenziale di crescita è enorme: l’Europa potrebbe arrivare a utilizzare sei volte il volume di acque trattate oggi. In Italia, che ha uno dei potenziali più alti, si trattano e si riusano ogni anno 233 milioni di metri cubi di acque reflue».
Per fortuna però qualcosa si sta muovendo, come ha ricordato lo stesso Valotti a conclusione del suo intervento. «Il Censimento dei migliori progetti degli ultimi tre anni, che abbiamo realizzato da settembre a oggi su 174 gestori di servizi pubblici dimostra che una buona parte dei progetti di innovazione tecnologica e degli investimenti dei gestori idrici sta andando proprio nella direzione della depurazione, con soluzioni impensabili solo pochi anni faI». Un’ampia panoramica di queste novità sarà oggetto del Festival dell’Acqua in programma il prossimo ottobre a Bari.