Perché è nata la Task Force?
Nell’ambito della ben nota Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ARG/gas 155/08 il Comitato Italiano Gas (CIG) ha avuto mandato di sviluppare le specifiche tecniche relative a prodotti e sistemi che soddisfino i requisiti della Delibera stessa, ed in particolare facilitino l’interoperabilità dei dispositivi (Gruppi di Misura) e relativi componenti della rete di comunicazione, per quanto applicabile.
In una prima fase sono nate le norme della serie UNI TS 11291, declinate nelle parti da 1 a 10.
In conformità a queste disposizioni sono nati i dispositivi che già attualmente equipaggiano i gruppi di misura di tipo industriale di fascia alta ed intermedia. La Delibera prevede infatti, come noto, un’installazione scaglionata per fasce di consumo dalla più alta (industriale) fino alla più bassa (il mercato residenziale) che si estenderà fino al 2018 ed oltre.
In un secondo momento la Task Force intercambiabilità è nata con lo scopo di completare i requisiti tecnici delle UNI TS 11291 per consentire l’intercambiabilità nel mass-market (o residenziale).
A tale proposito è opportuno ricordare le definizioni:
- interoperabilità: capacità di un sistema di scambiare dati con altri sistemi di differenti tipi e/o provenienti da differenti fabbricanti
- intercambiabilità: capacità di sostituire un dispositivo con un altro senza ridurre le funzionalità originali e senza malfunzionamenti o perdita di efficienza del sistema complessivo. Non deve essere confuso con interoperabilità.
Tali definizioni sono traduzioni dal rapporto tecnico” CEN/CLC/ETSI/TR 50572 Functional reference architecture for communications in smart metering systems”. Il richiamo non è casuale in quanto il mandato M441 sullo smart metering, che prevede disposizioni in merito all’architettura funzionale ed all’uso di protocolli di comunicazione approvati in ambito europeo, è il nostro “faro” guida.
Come si vede dalle definizioni, nel mass market è richiesto un passo ulteriore rispetto alle parti -1 fino a -10: deve essere possibile scambiare tra loro in campo dispositivi (contatori e componenti di rete – ad esempio i concentratori) di diversi fabbricanti senza perdita di funzionalità. Ciò risulta quasi ovvio se consideriamo le esigenze “fisiche” della comunicazione scelta per tale mercato, ovvero la radio a 169 MHz, che per natura si propaga a lunghe distanze dando luogo ad aree di ricopertura da parte di diversi concentratori. Altre motivazioni sono legate ai passaggi di concessione ove i distributori si troveranno ad acquisire/cedere aree di competenza, il che porterà ad un rimescolamento della popolazione dei contatori telegestiti.
Quali erano le urgenze e quali le tempistiche?
Dall’analisi del piano di realizzazione del progetto delineato dalla 155/08, così come modificato dalle delibere successive, si evidenzia come già nel 2014 è prevista l’installazione di dispositivi smart anche nel mercato residenziale, seppur a partire dalle nuove installazioni, quindi con un avvio ragionevolmente più lento per andare a regime negli anni successivi.
L’urgenza era pertanto quella di dare ai fabbricanti gli strumenti necessari per partire con gli sviluppi dei prodotti in tempo utile.
Le tempistiche erano decisamente strette per un progetto di così ampia portata, ma si è fatto il possibile per arrivare ad una soluzione nei primi mesi di quest’anno. Una parte della specifica è in uscita per l’inchiesta pubblica a giorni, e le altre seguiranno a breve.
Da chi è composta la Task Force?
È composta da un gruppo ristretto di esperti designati dal CIG. Tengo a sottolineare che gli esperti rappresentano se stessi, ovvero la propria competenza ed esperienza, anche se sono emanazione di specifici portatori di interesse.
Cosa si è deciso e cosa invece è stato tralasciato?
Innanzitutto si è delimitato il campo di applicazione mediante stesura della prima parte della nuova specifica (il primo numero disponibile era l’11, e quindi la prima parte sarà la UNI TS 11291-11-1).
Questa prima parte, la più complessa, definisce i casi d’uso ovvero, secondo uno schema di processo ben noto nell’ambito del mandato M441, descrive i diversi processi (“minimi”) che devono essere gestiti nell’ambito dell’intercambiabilità (ad esempio: installazione, letture, gestione valvola). Accanto ad essi, sono forniti i relativi livelli di servizio (SLA).
Di seguito sono nate le diverse parti, ciascuna relativa ad una interfaccia (radio, porta locale, comunicazione con il SAC), insieme al relativo modello dati a supporto dei diversi casi d’uso.
Speriamo di non aver tralasciato alcunché: nella realtà progetti di intercambiabilità, o passano attraverso un progetto unificato (non fattibile nelle nostre condizioni di mercato, e non necessariamente la migliore soluzione possibile), o rischiano di scontrarsi su qualche dettaglio interpretativo.
In effetti una specifica di intercambiabilità deve sforzarsi di interpretare il funzionamento di ogni singolo elemento nei minimi dettagli. Tuttavia è necessario fermarsi, ragionevolmente, ad un certo punto, anche per ovvii motivi di tempo e di risorse.
Risultati di oggi e problemi di domani?
I risultati di oggi sono le specifiche che a breve vedranno la luce.
Un grande punto a favore è quello di essere riusciti a rimanere nell’ambito delle norme europee, e dei relativi processi come mandati dal M441 sullo smart metering. In tal senso le norme che spesso in modo sbrigativo vengono viste come un cappio, soprattutto da parte di chi vuole giustificare soluzioni proprietarie, si sono invece dimostrate un’opportunità non solo per noi, ma anche di miglioramento per le stesse norme europee di partenza.
Non possiamo nascondere che problemi potranno nascere, alla prova dei mercati, nel momento della realizzazione di un progetto così ambizioso.
Qui il CIG potrà dare ancora un apporto decisivo fornendo chiarimenti e precisazioni, ove ulteriormente necessari, e rimanendo luogo privilegiato di discussione per tutte quelle inevitabili varianti e miglioramenti che certamente le prime fasi di sperimentazione apporteranno. Più che “inevitabili”, direi “auspicabili”.
Come arrivare al IV esercizio?
Per quanto riguarda l’ambito del lavoro della Task Force, direi… lavorando per un miglioramento nell’interesse di tutti. Le norme che stanno per uscire sono una base di partenza, come già detto, e non un punto definitivo. Tanto lavoro rimane da fare ora nella realizzazione dei prodotti mediante l’applicazione delle stesse.
È quasi superfluo ricordare che queste norme nascano su preciso mandato di un regolatore, e come tali, siano cogenti: ancora una volta, tuttavia, più che ad un obbligo preferisco pensare all’opportunità che esse offrono per un risultato che potrebbe vederci ancora una volta primi in Europa per un grande progetto di smart metering.