I gas rinnovabili e a basse emissioni hanno un ruolo decisivo per la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e, insieme, sicuro ed economico. Grandi aspettative vengono riposte nell’idrogeno, tanto che l’Unione Europea ha proposto la creazione di un ecosistema europeo del gas verde, in linea con il Green Deal che fissa obiettivi ambiziosi per il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2050. A rafforzare la centralità strategica dell’idrogeno, non solo per la transizione, ma anche per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas naturale russo ha provveduto il piano REPowerEU.
Sviluppare la produzione, ma anche le infrastrutture
Raggiungere i target del piano entro il 2030 e la decarbonizzazione del sistema energetico al 2050 richiederà un rapido sviluppo delle capacità nazionali di produzione di idrogeno e biometano. Ma non solo, perché altrettanto fondamentale sarà lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio e delle importazioni di idrogeno anche attraverso una rete di trasporto paneuropea.
In tale contesto si inserisce lo studio sui benefici che una tale infrastruttura avrebbe per il sistema energetico europeo, realizzato da Gas for Climate, il consorzio europeo nato nel 2017 formato da 13 aziende e associazioni attive nelle infrastrutture del gas naturale e nel gas rinnovabile di 9 Paesi.
Benefici immediati
Lo studio è stato condotto attraverso un modello di sistema energetico integrato che ottimizza lo sviluppo e il funzionamento a livello paneuropeo delle infrastrutture di produzione, trasporto e stoccaggio di idrogeno, gas naturale ed energia elettrica nell’arco temporale 2030-2050. Un modello che genera due versioni del potenziale futuro sistema energetico dell’UE e dei Paesi limitrofi, in due scenari che esprimono un’evoluzione alta e bassa della possibile domanda di idrogeno.
In entrambi i casi, i risultati dell’analisi dimostrano che lo sviluppo di una rete paneuropea di idrogeno è un elemento chiave per la transizione energetica. Una simile infrastruttura, oltre a garantire un approvvigionamento energetico sostenibile e sicuro, fornirebbe benefici significativi già nel breve termine. Da qui la richiesta del consorzio di mettere in campo azioni che consentano di rendere operativa la rete quanto prima.
I cinque corridoi dell’idrogeno
Rete che poggia su cinque corridoi di approvvigionamento:
- due corridoi dal sud dell’Europa, che attraversano l’Italia e la Penisola iberica: qui l’idrogeno prodotto nei due Paesi principalmente da energia solare è integrato da importazioni di idrogeno verde proveniente dal Nord Africa;
- un corridoio dal Mare del Nord che sfrutta le ampie potenzialità delle risorse eoliche offshore per la produzione di idrogeno rinnovabile. Questa produzione verrebbe integrata da un quantitativo di idrogeno a basse emissioni prodotto in Norvegia e nel Regno Unito;
- un corridoio nordico che esporta idrogeno rinnovabile prodotto principalmente da eolico e idroelettrico dai Paesi intorno al Mar Baltico;
- un corridoio dall’Europa orientale e sudorientale che sfrutta le potenzialità dell’idrogeno verde nell’Europa sudorientale e in Ucraina.
Il consorzio
Fondato nel 2017, il consorzio Gas for Climate è nato per approfondire e promuovere il ruolo del gas rinnovabile a basse emissioni nel futuro sistema energetico. Ne fanno parte aziende di trasporto gas, quali:
- Desfa
- Enagás
- Energinet
- Fluxys Belgium
- Gasunie
- GRTgaz
- Nordion
- Ontras
- Oge
- Snam
- Swedegas
- Teréga
e associazioni attive nel settore del gas rinnovabile, ovvero:
- European Biogas Association
- il Consorzio Italiano Biogas.