La Commissione europea di recente ha presentato la sua Hydrogen Strategy, il piano finalizzato allo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico cruciale per il raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni al 2050. In questo contesto si inserisce lo studio preliminare a supporto della creazione di una rete per il trasporto di idrogeno in tutto il continente realizzato da 11 gestori di infrastrutture energetiche di nove Paesi dell’Unione europea, tra i quali la nostra Snam. Un progetto indispensabile per tradurre in realtà l’ambizioso programma della Commissione.
Promosso, insieme a Snam, da Enagás (Spagna), Energinet (Danimarca), Fluxys Belgium (Belgio), Gasunie (Paesi Bassi), GRTgaz e Teréga (Francia), Net4Gas (Repubblica Ceca), Oge e Ontras (Germania) e Swedegas (Svezia), e realizzato con il supporto di Guidehouse, lo studio evidenzia come le infrastrutture gas esistenti nel vecchio Continente possano essere adeguate a costi accessibili al trasporto di idrogeno.
La rete si svilupperebbe gradualmente a partire dai prossimi anni arrivando a un’estensione di 6.800 km entro il 2030, connettendo alcune “hydrogen valley” europee lungo il proprio tracciato. Entro il 2040, l’infrastruttura potrebbe arrivare a 23.000 km, il 75% dei quali rappresentato da condotte gas esistenti convertite all’idrogeno e il restante 25% da nuovi tratti di rete.
Le aziende promotrici dello studio prevedono un investimento complessivo nella rete a idrogeno compreso tra 27 e 64 miliardi di euro, rete che sarebbe funzionale anche all’importazione del vettore. Un costo relativamente contenuto inquadrandolo nell’ampia prospettiva della transizione energetica europea. Quella messa a punto è però solo una prima ipotesi di rete che potrà essere aggiornata e includere anche altre aree geografiche nelle future versioni dello studio.