Sorgerà nello spazio appositamente costruito nei pressi del depuratore di Treviso il nuovo centro ricerche aperto alle università del territorio. Si tratta di un progetto messo a punto dall’amministrazione comunale della città veneta con Alto Trevigiano Servizi (Ats), il gestore del servizio idrico.
L’area scelta per il nuovo polo si estende per 300 metri quadri, messi a disposizione da Ats dopo aver completato diversi interventi di efficientamento dell’impianto. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, è stata realizzata la ristrutturazione delle due linee di trattamento delle acque, una con capacità di trattamento pari a 50.000 abitanti equivalenti e l’altra a 20.000 abitanti equivalenti, l’ammodernamento del sistema di cogenerazione e varie altre opere su apparecchiature e logiche di funzionamento che ne hanno permesso di migliorare le performance energetiche. Grazie a questi interventi e al trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, conferito da Contarina, la società che si occupa di gestione servizi ambientali in provincia di Treviso, l’impianto raggiungerà l’autonomia energetica, con un risparmio in bolletta elettrica di circa 450.000 euro all’anno. Risparmi che si tradurranno in nuovi investimenti a favore dei cittadini, nell’ottica di portare ulteriori benefici alla città, soprattutto in chiave sviluppo e tutela ambientale nelle matrici aria, acqua, suolo.
Parte di questo impegno è il nuovo polo universitario e di ricerca per i corsi di laurea in scienze ambientali, chimica e ingegneria idraulica, che sarà realizzato in 18 mesi in collaborazione con l’assessorato alle Politiche ambientali del Comune. Gli atenei di Venezia, Padova, Verona e il Politecnico delle Marche avranno così a disposizione un’ampia area per effettuate studi specifici e portare nuove risorse nel bacino servito dallo stesso depuratore delle acque.
«Sarà un centro universitario unico, che vedrà gli atenei direttamente impegnati nella ricerca finalizzata allo studio degli impatti ambientali, del miglioramento dell’ecosistema e dei fattori di inquinamento e della loro riduzione – ha commentato l’assessore alle Politiche ambientali di Treviso, Alessandro Manera. In particolar modo, delle matrici, aria, acqua, terra con particolare attenzione ai fiumi Sile, Piave, affluenti e contesti limitrofi. Di fatto, ciò che verrà studiato e sperimentato non uscirà poi dal nostro territorio ma si tradurrà in innovazione per la Città di Treviso».
«La nostra azienda si conferma attenta alle problematiche ambientali e ribadisce ancora una volta l’importanza delle collaborazioni con il mondo universitario al fine di poter applicare nei propri impianti le migliori innovazioni disponibili», il commento di Pierpaolo Florian, amministratore delegato di Alto Trevigiano Servizi.