Era il 28 dicembre del 1953 quando prendeva vita il Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della provincia di Cremona, per volontà della Provincia e dei comuni di Spinadesco, Tornata, Cingia de’ Botti e Robecco d’Oglio. Il 65° anniversario della costituzione del consorzio è stato celebrato da Padania Acque, che di questa storia è l’erede, lo scorso 28 dicembre nella suggestiva cornice dell’Auditorium G. Arvedi di Cremona.
Per festeggiare degnamente questo traguardo, la società, che gestisce il servizio idrico in tutti i comuni della provincia e serve oltre 150.000 utenze, ha presentato il libro Pagine d’acqua e di storia – Dai pozzi nelle case al servizio idrico integrato. 65 anni di storia dell’acqua pubblica in provincia di Cremona, scritto dall’architetto e docente universitario Floriana Petracco, che ripercorre la storia del gestore, dalla sua nascita fino ai giorni nostri
L’evento di presentazione, cui hanno partecipato tutti i sindaci dei comuni soci, il presidente della Provincia di Cremona, Davide Viola, e i vertici di Padania Acque, è stato scandito dal racconto decennale del servizio idrico provinciale, secondo l’ordine delle tre sezioni che compongono il libro: Ieri, Oggi, Domani. L’autrice ne ha rievocato le vicende più salienti, a partire dalla fondazione, promossa dal Prefetto (preoccupato della situazione sanitaria della popolazione a causa delle ricorrenti epidemie di tifo, dovute all’acqua degli inquinati pozzi privati), che permise ai Comuni la raccolta di finanziamenti per la realizzazione delle prime opere. Nel 1963 il numero di Comuni aderenti era già salito a 66 e nel 1980 i Comuni dotati di acquedotto grazie al Consorzio erano ben 59. Poi, la trasformazione in Padania Acque, avvenuta il 25 febbraio 1995.
La sezione “Oggi” analizza l’attività della società dal 1996 al 2016, anni caratterizzati dal passaggio da una governance consortile ad aziendale, fino al 2014, con l’affidamento del servizio idrico integrato, prorogato al 2043. Il “Domani” invece è una finestra sul futuro: innovazione, potenziamento dell’ufficio ingegneria, delle squadre di pronto intervento, un ambizioso Piano d’ambito di centinaia di milioni di euro e, inoltre, l’opera di diffusione di buoni comportamenti sul consumo e l’uso consapevole dell’acqua.
Il presidente Claudio Bodini e l’amministratore delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi hanno poi sottolineato gli impegni della società, con 80 milioni di investimenti del prossimo quadriennio, con una media di 57 euro di investimenti pro capite per il miglioramento del servizio, contro i circa 40 della media nazionale, a fronte di una tariffa tra le più basse d’Italia. Così come hanno ricordato anche l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate alla gestione dell’idrico, per le quali Padania Acque ha destinato il 15% dei propri investimenti: in particolare, la nuova sala controllo che, grazie alle 40 sonde e i ben 2.000 sensori e smart meter, monitora da remoto e in tempo reale tutta la rete provinciale. Infine, gli obiettivi dei prossimi 15 anni: i software che analizzano i dati, gli algoritmi intelligenti, il recupero dell’acqua per uso energetico e per ricaricare le falde, fronteggiando così i fenomeni di siccità.
La serata è stata accompagnata dalle coreografie e dalle musiche di Posa In Opera Company. Il filo conduttore delle rappresentazioni performative è stato proprio il racconto dell’acqua, nel suo rapporto con la tradizione, con la vita, la quotidianità, il futuro e la sostenibilità ambientale.
Durante l’evento è stato presentato inoltre Padania Acque for Africa, un progetto di cooperazione internazionale avviato con la cremonese Associazione SOS Africa Cremona, che porterà alla costruzione di una scuola, provvista di un pozzo, e lo scavo di altri due pozzi a uso irriguo in una delle regioni più povere e meno ricche d’acqua del Madagascar, nei comuni di Ankilivalo e Sakaraha. Progetto al quale andrà il ricavato delle vendite del volume.