Un futuro splendente per il teleriscaldamento solare

Il mondo del teleriscaldamento solare si è riunito a Granz, in Austria, lo scorso 11 e 12 aprile per la quinta edizione dell’International Solar District Heating Conference e fare il punto sullo sviluppo del settore.

Ne è emerso un quadro positivo, confermato già dallo stesso numero di partecipanti, ben 350 esperti provenienti da 33 paesi, in pratica il doppio rispetto alla precedente edizione della manifestazione, svoltasi a Billund, in Danimarca (l’appuntamento si tiene con cadenza biennale). Ma a confermare la buona salute del comparto sono soprattutto i dati del mercato che parlano di un tasso di crescita medio del 35% all’anno negli ultimi 5 anni.
Numeri che fanno auspicare a Werner Lutsch, presidente di Euroheat & Power, l’associazione europea del teleriscaldamento, che i sistemi solari termici quest’anno, per la prima volta, possano arrivare a fornire alle reti di distribuzione del calore fino a 1 TWh di energia termica. Ma ancora più rosee appaiono le stime di diverse analisi di mercato, secondo le quali la capacità termica solare collegata al teleriscaldamento aumenterà fino a 240 TWh nel 2050, coprendo fino al 15% della domanda di calore dei sistemi di teleriscaldamento in Europa.
Un futuro davvero brillante attende dunque questa tecnologia, anche se poi le speranze devono tradursi in realtà. A questo proposito sempre il numero uno di Euroheat & Power si è dichiarato molto fiducioso: da un lato l’analisi dei dati di mercato, dall’altro una cooperazione sempre più solida tra le realtà del teleriscaldamento e l’industria del solare termico lasciano ritenere che tale obiettivo sia davvero raggiungibile.
Altro aspetto incoraggiante è che la diffusione dei sistemi di teleriscaldamento solare comincia a coinvolgere un numero crescente di paesi. Se leader del settore è la Danimarca, che vanta una solida tradizione nel campo, con oltre 100 città di tutte le dimensioni, che vedono la presenza di tali impianti, con la quota di energia termica proveniente da fonte solare che copre, a seconda dei casi, dal 15 al 60% della domanda di calore distribuita dalle reti, altre nazioni non stanno a guardare. Si tratta, in particolare, di paesi quali Austria, Germania, Francia e Svezia, dove questa tecnologia è sempre più applicata, come già per il caso danese, con un’ampia varietà di scala. In tutti questi paesi, infatti, troviamo impianti che forniscono calore solare a quartieri urbani, o i cosiddetti villaggi bioenergetici, dove il solare termico fornisce copre l’intero fabbisogno di calore durante i mesi estivi, o grandi installazioni realizzati su grandi spazi, come l’impianto presente nella città danese di Silkeborg che ha una capacità termica di 100 MW.
Ma le potenzialità della tecnologia sono evidenti nella stessa Graz, la città che ha ospitato la conferenza. La seconda città più grande dell’Austria, infatti, sta per avviare il progetto Big Solar, che prevede l’installazione di 450.000 metri quadri di collettori solari e la realizzazione di alcuni sistemi di stoccaggio termico, che forniranno calore al sistema di teleriscaldamento già esistente. L’obiettivo è di puntare su queste tecnologie per arrivare gradualmente alla completa decarbonizzazione della rete.

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