Un’azienda solida, che continua a crescere, migliorando costantemente il servizio ai cittadini e generando ricchezza per il territorio. È il quadro che emerge dal bilancio integrato relativo al 2019 di Acquedotto Pugliese, fresco di approvazione dall’Assemblea dei soci.
Una crescita positiva su tutti i fronti
Bilancio chiuso con tutti gli indicatori economici in crescita, a partire dall’utile netto, salito a 29,5 milioni di euro, che ha fatto registrare un incremento di ben il 31% sul 2018. Incremento che ha interessato anche il valore della produzione, che ha raggiunto i 563,6 milioni di euro, segnando un +3% sull’anno precedente, e frutto anche dell’ampliamento del servizio idrico e di un’organica azione di efficientamento delle strutture su tutto il territorio servito. Positiva per 125 milioni di euro anche la posizione finanziaria netta, cresciuta di 57 milioni di euro a testimonianza della solidità del bilancio.
Ma aumentano anche i costi: quali sono le cause?
Crescono però anche i costi. In merito a questo aspetto in una nota la società ha spiegato che il loro incremento nel 2019 è stato determinato per lo più da alcuni fattori esterni. In particolare, a pesare sul bilancio è stata la necessità di un maggior ricorso all’approvvigionamento di acqua dagli invasi, nei quali il trattamento di potabilizzazione è più oneroso, come quello del Pertusillo e del Sinni, e dall’incremento dei costi per lo smaltimento e il trasporto dei fanghi di depurazione. Voce quest’ultima pari a 8 milioni di euro a causa delle maggiori tonnellate inviate a recupero fuori regione e ai minori quantitativi inviati a smaltimento in discarica, come previsto dalle indicazioni degli enti regolatori ed i principi di sostenibilità sui rifiuti. Un trend comunque destinato a migliorare già da quest’anno, grazie al completamento delle opere finalizzate proprio a incrementare lo smaltimento dei fanghi, grazie all’utilizzo di nuove soluzioni performanti e sostenibili, come l’essiccamento termico presente nel depuratore Bari Ovest.
Significativo anche l’impatto economico diretto delle attività dell’azienda sul territorio e, più in generale, sul sistema Paese, grazie alle gare pubblicate nello scorso anno per una cifra di 650 milioni di euro, un livello mai raggiunta prima nell’ultimo decennio.
Crescono gli investimenti e il personale
Senza dimenticare, altro dato importante, il volume degli investimenti, saliti a 160 milioni rispetto ai 148 del 2018, con la quota maggiore andata al comparto depurativo (circa 65 milioni), dei quali 54 milioni destinati a interventi infrastrutturali, 80 a opere di manutenzione straordinaria e 26 alla realizzazione di nuove derivazioni d’utenza con i relativi tronchi idrici e fognari. Il 2019, infine, è stato anche un anno positivo sul fronte occupazionale, grazie all’ingresso nella società di 172 nuove persone, che hanno portato il totale del personale oltre le 2000 unità.
«Il bilancio del 2019 riporta dati in crescita positivi – ha commentato Simeone di Cagno Abbrescia, presidente di Acquedotto pugliese -. Oggi in una situazione straordinaria per il Paese è necessario adottare una progettualità a lungo termine e porre le basi per una nuova imponente opera al servizio della Puglia. Non è troppo presto per iniziare a progettare i lavori necessari alla realizzazione di un nuovo grande Acquedotto del Mezzogiorno che possa soddisfare un fabbisogno di acqua sempre più crescente».