Prosegue l’attività di Umbria acque contro le perdite idriche. L’azienda che gestisce il servizio idrico in 38 comuni dell’Umbria, tra i quali il capoluogo Perugia, ha già effettuato nei primi 5 mesi di quest’anno, ben 2180 interventi di riparazione, pari a circa l’80% di quelli segnalati.
Una mole di lavoro enorme, generata dallo stato di usura ampi tratti della rete idrica, che nel totale conta oltre 7.000 chilometri di condotte, a sua volta causata dalla vetustà delle tubazioni.
Ed è proprio questo aspetto, ovvero l’usura delle tubazioni, che, sottolinea la stessa società, in molti casi rende i suoi numerosi interventi solo una soluzione momentanea al problema, che infatti può riverificarsi nello stesso punto anche a breve distanza di tempo.
Proprio per questo motivo Umbria acque ha proposto all’assemblea dei sindaci un incremento degli investimenti pari a cinque milioni di euro l’anno per intensificare l’attività di ricerca delle perdite, il monitoraggio delle pressioni e la sostituzione delle vecchie condotte con nuove tubazioni, in modo da dare una soluzione definitiva al problema nei punti dove si interviene. Obiettivo di tale attività è la riduzione sistematica delle perdite del 2% annuo, come peraltro prescritto dalla stessa normativa. Fondamentale per reperire tale fabbisogno di risorse sarà la capacità di intercettare contributi pubblici per gli investimenti strutturali.
Lo scorso anno la società ha investito circa 22,5 milioni sulle sue infrastrutture idriche, dei quali circa 8,2 provenienti da contributi europei e regionali a fondo perduto. All’azienda sono stati inoltre riconosciuti circa 2 milioni per l’emergenza idrica.