La giunta provinciale di Bolzano ha approvato la valutazione di impatto ambientale del nuovo sistema di teleriscaldamento, giudicato positivamente dai tecnici provinciali. Tra i pilastri del nuovo sistema, la torre di accumulo dell’acqua calda, una sorta di enorme boiler, indispensabile per gestire i momenti di picco nel consumo. Il calore verrà prodotto durante la notte e quindi immagazzinato nella torre per essere immesso nella rete al mattino.
Gli incarichi per la realizzazione dell’opera sono già stati affidati e il cantiere verrà avviato a breve. La torre di raccoglimento sarà alta 40 metri e conterrà sei milioni di litri di acqua ad una temperatura di 95°C che entrerà in esercizio alla fine del prossimo anno. Lo studio per la valutazione di impatto ambientale per il mega progetto da 70 milioni di euro è stato elaborato su richiesta di Ecotherm, il ramo della società provinciale Sel impegnato nella realizzazione della nuova rete di teleriscaldamento cittadina, basata sull’energia prodotta dal nuovo termovalorizzatore.
La giunta provinciale ne ha approvato la realizzazione dopo la consulta con i tecnici dell’ambiente. ll sistema altamente complesso, ma facilmente sintetizzabile, oltre alla rete di distribuzione, ossia i tubi per portare l’acqua calda nelle case, la cui realizzazione è partita l’anno scorso per concludersi nel 2025, verrà completato da una seconda centrale di supporto all’inceneritore per la produzione di calore.
È prevista inoltre una nuova centrale di pompaggio. Le due stazioni di backup per la produzione di calore sono necessarie per garantire la distribuzione del calore anche a fronte di un eventuale disservizio del termovalorizzatore. Con l’estensione della rete di teleriscaldamento verrà aumentato l’impiego di calore residuo generato dall’incenerimento dei rifiuti con la conseguente conversione degli impianti di riscaldamento tradizionali in quelli con teleriscaldamento. La qualità dell’aria di Bolzano migliorerà in maniera decisiva.
Il calore residuo complessivo prodotto dall’inceneritore rifiuti equivarrà a un potenziale di mancata emissione di biossido di carbonio fino a 50 mila tonnellate l’anno.