“Il polo tecnologicamente più avanzato d’Europa a supporto e protezione delle reti elettriche”. Così Terna ha presentato il laboratorio dell’energia di Codrongianos, in provincia di Sassari. Una cittadella tecnologica, che si estende su una superficie pari a 33 campi di calcio: 250.000 mq di ricerca, innovazione e hi-tech, un concentrato di soluzioni d’avanguardia con sistemi di accumulo, compensatori sincroni e cavi sottomarini unici al mondo.
Con questo centro di ingegneria elettrica d’eccellenza, realizzato con un investimento di oltre 70 milioni di euro e il lavoro di 40 imprese e più di 100 persone, l’azienda mostra di puntare sulla Sardegna, regione fondamentale per l’evoluzione delle tecnologie e delle infrastrutture elettriche e territorio, dove lo sviluppo delle fonti rinnovabili sta interessando in modo sempre più significativo la rete locale.
Dal 2009 la capacità eolica sull’isola è raddoppiata, superando i 1.000 MW e quella fotovoltaica è cresciuta di 20 volte, a oltre 720 MW. La Sardegna rappresenta così un modello per il cambio di paradigma in corso nel settore elettrico diventando terra d’elezione per una sperimentazione operativa unica al mondo: un’isola-laboratorio per le nuove tecnologie e le reti intelligenti il cui sviluppo Terna persegue anche in altri territori con il progetto Smart Island avviato al Giglio, Giannutri, Pantelleria e Certosa, con l’obiettivo di integrare rinnovabili, accumuli e mobilità elettrica.
Lo Storage Lab nel sito di Codrongianos rappresenta un record mondiale nel campo delle batterie per numero di differenti tecnologie, ben 7, utilizzate contemporaneamente. La Sardegna poi ha il primato italiano di ospitare i primi due compensatori sincroni di Terna, studiati per una migliore gestione delle rinnovabili: nello Storage Lab sono già operativi 7,4 MW di batterie e ulteriori 0,4 MW di capacità sono in realizzazione.
Inoltre, dal Nord della Sardegna partono due elettrodotti tra i più innovativi. Il SA.PE.I., che collega l’isola alla penisola italiana, il più lungo cavo sottomarino da 1.000 MW al mondo (435 km), posato alla profondità record di 1.640 metri sul fondale del Tirreno. Operativo dal 2011, è in grado di generare benefici per il sistema elettrico pari a 70 milioni di euro l’anno in termini di minori costi per famiglie e imprese, e la riduzione di oltre 500.000 tonnellate annue di CO2 in atmosfera per effetto del maggior utilizzo di energia rinnovabile.
Nel Sulcis, infine, Terna gestisce un campo prove sperimentale per testare le caratteristiche degli isolatori di rete, dispositivi posizionati sui tralicci per sostenere e isolare dai tralicci stessi i cavi elettrici che trasportano energia. Si chiama Lanpris (Laboratorio naturale prova isolatori) ed è un impianto unico al mondo: solo Francia e Sud Africa ne hanno di simili.
Oltre al polo di Codrongianos, Terna ha anche programmato una serie di interventi di sviluppo, ammodernamento e gestione della rete elettrica di trasmissione sarda, per un investimento di circa 200 milioni di euro che si aggiungono agli 800 milioni già impiegati sul territorio negli ultimi 10. Tra le opere principali, il riassetto della rete nell’area di Cagliari, le linee “Santa Teresa-Tempio-Buddusò” e “Selargius-Goni”, la stazione elettrica di Selegas e gli interventi per il potenziamento della rete elettrica in Gallura.