Entrerà in esercizio entro fine anno il nuovo elettrodotto che mette in interconnessine l’Italia con il Montenegro. Un “ponte elettrico” in corrente continua che si snoda per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor, per la sponda balcanica.
Inaugurato l’elettrodotto da 600 MW
L’elettrodotto è completamente invisibile, in quanto in parte sottomarino e interrato per la parte terrestre. L’opera realizzata da Terna è stata inaugurata alla presenza dei massimi vertici dei due Paesi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Montenegro, Milo Đukanović, e consentirà di scambiare elettricità in maniera bidirezionale: all’inizio per una potenza di 600 MW, che diventeranno in seguito 1200 MW, quando verrà posato anche il secondo cavo, previsto nei prossimi anni.
Il più lungo collegamento sottomarino realizzato da Terna
L’infrastruttura rappresenta il più lungo collegamento sottomarino realizzato da Terna, ben 423 km di cavi posati sotto le acque dell’Adriatico a una profondità massima di 1215 metri, ai quali si aggiungono 22 km di cavo interrato, 16 in Italia e 6 in Montenegro. La sua realizzazione, avviata nel 2012 e che ha richiesto un investimento di 1,1 miliardi di euro, ha coinvolto 124 imprese (80 in Italia, il 62% delle quali abruzzesi, e 44 in Montenegro). La posa dei cavi in Adriatico è stata portata avanti in tre distinte campagne tra il 2015 e il 2017.
Un’opera di rilevanza europea
L’interconnessione Italia-Montenegro, frutto di una solida cooperazione bilaterale in ambito energetico sancita dai due accordi intergovernativi firmati nel 2007 e nel 2010, è considerata di rilevanza strategica per l’integrazione dei mercati elettrici a livello continentale. Inserita tra i Progetti di interesse Comune (Pci) della Commissione Europea, che nel 2008 ne ha co-finanziato gli studi di fattibilità, permetterà di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l’affidabilità, l’efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche. Consentirà inoltre di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia sia nell’area balcanica.
Il progetto porta a 26 le linee di interconnessione con l’estero gestite da Terna e consente all’Italia di rafforzare il ruolo di hub europeo e mediterraneo della trasmissione elettrica. Per il Montenegro e per la regione balcanica si tratta della prima interconnessione in corrente continua e rappresenta un contributo al rafforzamento dell’indipendenza energetica del Paese e dell’intera area.