Dopo l’entrata in servizio lo scorso ottobre del nuovo elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia, Terna ha avviato da Campolongo Tapogliano (Udine) la fase due: lo smantellamento di 110 chilometri di vecchie linee elettriche. I primi 70 chilometri saranno eliminati entro il giugno del prossimo anno, mentre gli altri 40 entro il 2021. Il traliccio di Campolongo è il primo di 400 che saranno dismessi in 30 comuni della Bassa friulana, demolendo linee che risalgono agli anni Cinquanta. Si è iniziato coi 20 km della linea 220 kV Udine Nord Est – Redipuglia, compresi tra la stazione elettrica di Redipuglia e la derivazione Safau, nel Comune di Pavia di Udine. Il passo successivo è la dismissione della linea a 132 kV Istrago – Meduna. La razionalizzazione delle vecchie linee è possibile grazie all’entrata in esercizio del nuovo elettrodotto, opera fondamentale per risolvere i problemi di sicurezza della rete elettrica friulana, le cui uniche 2 linee a 380 kV risalivano agli anni Settanta-Ottanta, mentre i consumi elettrici delle famiglie e delle imprese friulane sono nel frattempo più che raddoppiati. «Sicuramente dobbiamo continuare a investire per realizzare le demolizioni e queste avranno un impatto importante anche sulle realtà locali: stiamo parlando di interventi già previsti che si materializzeranno entro l’estate prossima, con 70 chilometri di linea – ha commentato l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris -. Un progetto che nel suo complesso vale più di 110 milioni di euro e credo che abbia una buona ricaduta sui territori su cui passiamo». Un lavoro fondamentale anche sotto il piano ambientale. «Restituiamo ai cittadini molti ettari di terreno, trenta comuni vedranno linee eliminate che prima attraversavano i centri abitati – ha proseguito Ferraris -. La nuova linea per il 98% è fuori dai centri abitati. Stiamo andando verso la direzione giusta, sostenibile e fattibile».