Produrre calore dalla paglia di riso da distribuire nelle reti di teleriscaldamento. È il progetto al quale lavora da tempo Gal Risorsa Lomellina, società formata dai 41 comuni della Lomellina occidentale, Provincia e Camera di commercio di Pavia, Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori, organizzazioni associative di categorie economiche dell’artigianato e del commercio e circa 61 imprese private. Progetto che ora riceve nuovo impulso dallo scenario di incertezza generato dall’emergenza sanitaria, con il conseguente calo di risorse a disposizione dei comuni, e dalla disponibilità di diverse società private ad affiancare i Comuni nell’operazione, sgravandoli così da molte incombenze.
Un progetto virtuoso che punta a sfruttare un sottoprodotto della filiera agricola a km zero, per generare calore da distribuire in rete per riscaldare gli edifici pubblici.
Un’idea nata alcuni anni fa per ridurre le spese degli enti pubblici e, al tempo stesso, valorizzare un sottoprodotto disponibile in abbondanza nel territorio, garantendo così agli agricoltori un reddito aggiuntivo che li mettesse al riparo, almeno in parte, dalla volatilità dei prezzi. Idea alla quale il Gal ha dato concretezza attraverso un bando dedicato agli enti pubblici della Lomellina, finalizzato a sostenere economicamente, con una copertura che può arrivare fino al 90% dell’investimento, la progettazione e realizzazione di mini reti così alimentate. Il bando è in scadenza il prossimo 6 luglio. Nei prossimi mesi, avrà comunque nuove finestre per poter permettere anche ai comuni che finora non avevano intrapreso tale percorso di beneficiare di questa possibilità in grado di assicurare vantaggi per tutti.
A rendere il tutto ancora più interessante, la disponibilità da parte di diverse aziende private a installare le caldaie a loro spese, a fronte di un investimento del comune sulla rete di distribuzione del calore, e a vendere loro l’energia termica a un prezzo fissato per un certo numero di anni. In questo modo l’amministrazione comunale è anche libera da qualsiasi onere in termini di manutenzione e responsabilità di gestione, ottenendo inoltre un cospicuo risparmio sulle bollette per il riscaldamento delle sue strutture.
«La nostra iniziativa non va vista come un investimento ma come un recupero di risorse – spiega il direttore del Gal Risorsa Lomellina, Luca Sormani –. Tutto quello che eccede il contributo, salvo una verifica di fattibilità per utenze sufficientemente grandi, può essere assorbito dall’investitore privato. Siamo a disposizione per andare ad approfondire ogni singola casistica: non tutte probabilmente andranno bene, ma l’ipotesi merita di essere verificata fino in fondo. Questa iniziativa non è evidentemente la soluzione di tutti i mali, ma è una proposta concreta per avere un motivo di costruzione in questo momento così difficile. Noi ci siamo, e siamo qui per restare».