In prossimità della sua conclusione, il progetto Horizon2020 REWARDHeat sembra voler dimostrare l’efficienza delle reti di teleriscaldamento a bassa temperatura e promuovere l’impiego di fonti energetiche rinnovabili e di scarto. Grazie alla collaborazione di 29 partner, provenienti da diverse città europee, i ricercatori hanno potuto sviluppare tecnologie replicabili, nell’ambito delle reti di teleriscaldamento, che sembrano destiate a rappresentare il futuro dell’energia termica carbon free. Al momento il gruppo di studio sta verificando le prestazioni delle reti di nuova costruzione diffondendo i risultati attraverso workshop e seminari per coinvolgere un maggior numero di investitori.
I vantaggi delle basse temperature
Coordinato da Eurac Research di Bolzano, il progetto si pone l’obiettivo di riformare il settore del teleriscaldamento e teleraffrescamento in Europa, potenziando gli impianti e le reti di distribuzione a bassa temperatura. Questa tecnologia, che favorisce l’integrazione di energie rinnovabili e calore di scarto, si aziona a temperature decisamente inferiori a quelle richieste dagli impianti convenzionali e permette l’utilizzo di differenti fonti di calore, dislocate all’interno delle aree urbane. Il sistema si sviluppa a partire dall’energia proveniente dall’acqua che, grazie a pompe di calore, viene utilizzata per riscaldare gli ambienti in inverno e produrre acqua calda sanitaria, mentre in estate può essere impiegata per il raffrescamento. Questo meccanismo permette di ridurre i consumi elettrici e di sfruttare il calore di scarto prodotto dagli stessi edifici.
Il caso di Milano
Il capoluogo lombardo è tra le otto città-studio coinvolte nell’iniziativa. Qui è stato installato, in collaborazione con l’operatore di energia A2A, un impianto sperimentale di teleriscaldamento e teleraffrescamento, situato nei pressi del parco della Resistenza nella zona sud della città, utilizza l’acqua di falda come fonte energetica. Si tratta di un esempio estremo di rete a bassa temperatura, in cui il calore viene distribuito a soli 15°C grazie all’utilizzo dell’acqua di falda come fonte energetica. L’impianto innovativo permette anche raffrescare gli ambienti in estate e rigettare il calore estratto nella rete stessa, utilizzando meno elettricità rispetto a un tradizionale condizionatore. Infine, la rete consente di sfruttare il calore di scarto prodotto dagli edifici stessi, ottimizzando l’impiego delle risorse energetiche.