Scade il prossimo 9 giugno la fase di consultazione pubblica delle due nuove prassi di riferimento Uni in materia di teleriscaldamento. Si tratta delle Linee guida di Pronto intervento e gestione delle emergenze per il servizio di teleriscaldamento e teleraffrescamento e delle Linee guida per le caratteristiche e la qualità del fluido termovettore delle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, elaborate su mandato di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) in applicazione alla delibera 548/2019/R/Tlr della stessa Autorità. Il lavoro di stesura delle nuove prassi ha coinvolto gli esperti Uni e Cti (Comitato termotecnico italiano), insieme a quelli delle principali associazioni di settore, ovvero Airu, Fiper e Utilitalia, e di altre realtà pubbliche e private.
Linee guida per gestire il pronto intervento
Il primo documento definisce le modalità di esecuzione delle attività di pronto intervento e di gestione delle emergenze per garantire la sicurezza del servizio per le reti di trasporto, di distribuzione, gli allacciamenti e le sottostazioni d’utenza di un’infrastruttura di teleriscaldamento o teleraffrescamento, come definiti dalla legislazione nazionale. In particolare, definisce gli obiettivi, le attività, la struttura organizzativa e le competenze necessarie per assicurare una rapida ed efficace gestione del pronto intervento e delle emergenze, il cui scopo è di ricevere la segnalazione di anomalie, individuarle, assicurare un tempestivo ripristino e mantenimento delle condizioni di sicurezza e minimizzare gli effetti del problema.
Linee guida per prevenire guasti o dispersioni di fluido
Il secondo progetto, invece, descrive le caratteristiche e la qualità del fluido termovettore per le infrastrutture di teleriscaldamento o teleraffrescamento. La nuova prassi si applica sia alle nuove reti sia a quelle esistenti e ha come obiettivo di prevenire guasti o dispersioni di fluido dovuti alla composizione chimica dello stesso fluido che potrebbero influire sull’esercizio. Escluse solo le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento geotermiche a bassa temperatura, in quanto in questi casi il fluido termovettore è costituito da acqua prelevata e poi reimmessa in falda (reti aperte).
Qui il link per consultare e scaricare i due documenti.