Teleriscaldamento: Amag presenta il nuovo piano strategico


Forse il teleriscaldamento non era esattamente nelle corde di Amag, la società di gestione di gas e acqua.
Ci è entrata in corsa dopo l’avvio del project financing con Egea siglato dal Comune.

Non è il nostro core business, ma sono processi che vanno controllati, se non si vogliono perdere mercati”. Così nel piano strategico di Amag, che già ha “sconfinato” nel settore rifiuti con l’acquisizione di Amiu, c’è entrato anche il capitolo teleriscaldamento.
In commissione Bilancio dove l’amministratore delegato Amag, Mauro Bressan, ha illustrato le linee di indirizzo per portare la multiutility al 2018. “Il piano strategico – ha esordito Bressan – è un processo con il quale si fissano obiettivi e si indicano gli strumenti per raggiungerli. Non è un piano statico, ma è passibile di cambiamenti”.
Infatti di cambiamenti ce ne potrebbero essere parecchi, tanti tasselli che, se si incastrano, porteranno alla nascita di Grande Amag.
Il piano è pronto dal 19 marzo ed è già stato discusso con i comuni soci di Amag, “almeno tre volte, anche se in modo informale”. In commissione ad Alessandria c’è arrivato da poco. L’azienda si configurerà come una holding, “con una capogruppo con competenze economiche e funzioni operative, che dovrà avere una forte capacità di governo sulle società del gruppo”. Per nascere la capogruppo ha però bisogno di “partner finanziari, che resteranno minoritari”.


Idrico, verso l’alleanza con Gestione Acqua

Lo impone la legge, ma lo dice anche in buon senso. “Sono in corso incontri con Gestione Acqua, di Novi, per andare verso un processo di aggregazione”. Alla fine, se gli accordi vanno in porto, ne nascerà una società che gestisce la distribuzione per 148 comuni su 190 della provincia di Alessandria. I risparmi dei costi, sulla carta, potrebbero essere del 10% circa.

Gas, la gara come passaggio obbligato

Amag si sta preparando alla gara, prevista anche questa per legge. Non ci andrà da sola, ma con Iren, che sarà, forse, il partner industriale. In ballo c’è la rete di distribuzione che da sola vale 50 milioni di euro. Ma per vincerla, la gara, ne servono altri 4 milioni. Che Amag sta cercando sul mercato. Se perde, il vincitore pagherà cash la rete, ma l’azienda alessandrina ne perderà la titolarità.


Rifiuti

Una parte del lavoro è già stata fatta, con l’acquisizione della fallita Amiu, operazione che è costata 5 milioni di euro. È andata a buon fine, “abbiamo assorbito in Amag Ambiente tutti i dipendenti e riorganizzato la struttura”, fa notare Bressan. Il secondo passo sarà l’acquisizione di Aral. Il “come” è in fase di studio, si passerà probabilmente attraverso una “due diligence”.


Teleriscaldamento e fibra ottica

La proposta arriva da Egea e il Comune ha già detto “sì”. Ad Amag restavano due alternative: o fare concorrenza o allearsi. “È nostro intendimento avviare un percorso di collaborazione per partecipare alla gara costituendo una società di scopo, anche se non saremo in posizione maggioritaria. Avremo comunque un ruolo attivo, all’interno del consiglio di amminsitrazione e dei comitati tecnici“, spiega Bressan. L’accordo, già approvato da Amag, prevede che Alegas diverrà interlocutore di Egea. Oltre alla rete di teleriscaldamento, si affronterà anche quella della fibra ottica. “Un intervento però ancora da definire”.


Efficientamento energetico

Non è una alternativa al teleriscaladmento, ma complementare“, premette Bressan. Si lega all’attività di vendita del gas e servizi annessi. L’ingresso di nuovi attori sul mercato ha portato via ad Alegas qualcosa come 1000 clienti. Ne sono stati recuperati circa 400, investendo nella rete di vendita in altre aree, come l’acquese: “i risultati ci sono, ci lavoriamo ancora“, dice l’AD.

Intanto il Comune ha deciso di mettere a gara il servizio di gestione calore dei propri immobili, affidato in via diretta, fino ad oggi, a Ream, una società pubblico privata che vede la partecipazione di Amag e Restiani. “Quando Ream era nata aveva un senso, oggi non è più così”. Quindi si andrà verso lo scioglimento e il servizio affidato nuovamente attraverso una gara.


Il bilancio, debiti in diminuzione

Bressan parla con soddisfazione del bilancio del gruppo: un utile passato da 2,850 milioni di euro a 3,450 milioni grazie ad una progressiva diminuzione dei debiti tributati (da 10,2 milioni a 1,8 milioni, “al 31 dicembre 2014. Ora sono perfettamente allineati”) e dei debiti verso fornitori, scesi da 11 milioni a 7,6 milioni. Diminuisce l’esposizione creditizia che si attesta sui tre milioni per Amag e altrettanti per Alegas. Recuperati, inoltre oltre 11 milioni di crediti mai riscosso. “Ci lavoriamo praticamente da settembre al recupero crediti e proseguiremo su questa strada“.


Prosegue la discussione sul Piano

La discussione in commissione sul piano strategico, in ogni caso, non è terminata. Proseguirà dopo che sarà arrivato il parere del collegio dei revisori dei conti del Comune. A sollevare qualche perplessità, intanto, è stato il consigliere Emanuele Locci. Ma le critiche, casomai, non sono andate tanto ad Amag, il cui piano è stato definito anche “buono”.


Didascalia foto 1: Mauro Bressan, Amministratore Delegato Amag

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