03/11/2017

Tap: Regione Puglia contro accordo del governo per il metanodotto di collegamento


Si apre un nuovo fronte sulla Trans adriatic pipeline: con Regione Puglia da una parte della barricata e consorzio Tap e governo italiano dall’altro. La Giunta regionale pugliese ha infatti espresso parere contrario all’intesa che il governo ha raggiunto con Tap per la realizzazione del metanodotto, lungo 55 chilometri, che dovrà collegare il punto di approdo del gasdotto sulle coste salentine alla rete dei gasdotti italiani. La Regione informa che l’intesa per il metanodotto proposto da Snam Rete Gas, quale opera di congiunzione del gasdotto Tap, è stata negata con una delibera nella quale si ritiene che non sussistano elementi conoscitivi, tecnico ambientali e progettuali sufficienti. In particolare, le motivazioni del diniego sono anche «connesse alla diffusione della Xylella (batterio che sta essiccando gli ulivi nel Salento, ndr) su tutto il territorio regionale», e «alla impossibilità di movimentare materiale vegetale di “specie ospiti” all’interno dell’area», si legge nel documento. Nella fase di contrattazione che si aprirà con il Ministero dello sviluppo economico (Mise) «l’amministrazione regionale potrà far valere le proprie richieste: a garanzia del miglior inserimento possibile dell’opera nel territorio e per definire, insieme alle autorità competenti, i criteri di definizione e analisi del prezzo ai fini della determinazione della tariffa energetica a carico dei propri cittadini». Saranno così proposte «condizioni vantaggiose di fornitura per le imprese sul proprio territorio, agevolando conseguentemente i necessari percorsi di decarbonizzazione dei processi industriali e produttivi e del generale assetto emissivo ed immissivo insistente sul territorio pugliese». Richieste che nascono dal fatto che la Regione ha rilevato «una generale carenza di adeguate misure di compensazione a fronte della circostanza che il territorio regionale è destinato a divenire area di transito dei corridoi internazionali che veicolano ingenti quantitativi di gas a beneficio del sistema Paese e degli altri stati mitteleuropei». Ma è più in generale la scelta di realizzare il tratto di collegamento che viene contestato. Il Governatore Michele Emiliano ha infatti evidenziato che «l’opera sulla quale si richiede l’intesa sia del tutto inutile, e per certi versi viziata dall’intento di connettere con ben 55 chilometri di gasdotto, che saranno realizzati in tariffa a spese del consumatore italiano, un’opera privata come Tap, sia pure di interesse pubblico, a causa della pervicace intenzione di realizzarla sulle spiagge di San Foca anziché, come richiesto da Regione Puglia, in aree più a nord e di minor pregio ambientale». Richiesta che se fosse stata accolta, conclude il governatore, «non avrebbe posto il problema della movimentazione di migliaia di ulivi, o comunque l’opera di collegamento sarebbe stata di dimensione e costi fino a cinque volte inferiori».

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