Ridurre di 3 milioni di metri cubi le perdite annue di acqua potabile sulla rete, abbattere di 2mila MWh i consumi di energia necessari per alimentare anche le zone più alte della città, e ridurre il rischio di rotture delle tubazioni diminuendo la pressione idrica.
Nasce con questi tre obiettivi il progetto “eAqua”, sviluppato dagli ingegneri di AcegasApsAmga, in collaborazione con i Comuni serviti dalla multiutility, che sarà attivato entro l’anno per entrare nella fase applicativa all’inizio del 2016.
Lo scopo è “aggredire” una storica criticità della rete idrica della città e della provincia. Nei 1.100 chilometri di condotte gestite da AcegasApsAmga, le perdite giornaliere ammontano a 35 metri cubi per chilometro. Che nell’arco di un anno vogliono dire 14 milioni di metri cubi di acqua dispersa, su un totale di 50 milioni di metri cubi immessi in rete.
Tutto ciò ha due cause: la vetustà delle tubature e le forti pressioni necessarie per spingere l’acqua fin nelle aree più alte e nei comuni adiacenti.
Il progetto, è stato presentato alla Stazione Rogers nell’ambito del convegno “Smart cities. Un concetto multiforme che identifica le città di domani”.
Il sindaco Roberto Cosolini, il direttore generale di AcegasApsAmga Roberto Gasparetto, e gli assessori dei Comuni di Duino Aurisina, Andrej Cunja, e di San Dorligo della Valle, Franca Zerjal ne hanno illustrato tutte le caratteristiche.
Cosolini ha evidenziato in particolare il valore del risparmio di 3 milioni di metri cubi all’anno: “il programma di rinnovo della rete continua, ma questo è un input a risparmiare acqua ed energia” ha affermato.
Punto di orgoglio e come progetto di ricerca nato in AcegasApsAmga sia arrivato all’applicazione industriale, e che Trieste e Padova saranno le prime città in Italia a introdurre questo sistema “un punto di orgoglio per la comunità nella difesa dell’integrità del patrimonio pubblico”.
Sul piano tecnico, gli ingegneri di AcegasApsAmga hanno creato un modello in cui la rete idrica di Trieste, San Dorligo, Muggia e Duino Aurisina è suddivisa in 17 distretti e 78 sottodistretti.
“In questo modello – ha spiegato Gasparetto – sono stati inseriti tutti i parametri delle rete, fra cui il fabbisogno energetico per alimentare le 16 stazioni di sollevamento e il rapporto fra domanda e offerta d’acqua”.
“Per arrivare a dare la pressione giusta nel posto giusto – ha proseguito – abbiamo inserito 156 misuratori, di portata e di pressione, che ci permettono di abbassare la pressione dove è troppo forte, aumentando così la durata dei tubi e riducendo il rischio di incidenti”.
“A San Dorligo e a Monte Calvo (Trieste) sperimenteremo inoltre, per primi in Italia, duemila telecontatori, che forniranno i consumi istantanei e segnaleranno in tempo reale perdite e guasti”.