Sei Toscana: la raccolta differenziata nei comuni dell’Ato Toscana Sud supera il 58%
I dati di ARRR certificano volumi in crescita per tutte le province servite, la collaborazione con le Amministrazioni comunali ha permesso di avviare una profonda riorganizzazione dei servizi.
Il masterplan di Acquedotto del Fiora per Grosseto
Distrettualizzazione, digitalizzazione e sostituzione reti: conta oltre 42 interventi, per un valore superiore ai 7 milioni di euro, il progetto del gestore finanziato con il Pnrr.
Acquedotto del Fiora: lavori sulla rete idrica di Grosseto
L’intervento sulla rete di via Senese prevede la sostituzione della condotta idrica nel tratto compreso tra l’incrocio di via Emilia e via Lago d’Orta e il rifacimento di allacci, pozzetti e camere di manovra presenti.
Ecolat completa il nuovo polo per la valorizzazione della differenziata
Realizzato a Grosseto, il nuovo polo della società del Gruppo Estra attiva nei servizi ambientali e nel ciclo dei rifiuti in Toscana è stato dotato di due impianti: uno per la valorizzazione delle frazioni cellulosiche, l’altro per la valorizzazione del multi-materiale pesante e leggero. Realizzati con un investimento di 6 milioni di euro, gli impianti si caratterizzano per l’alto livello di automazione e le elevate performance di separazione
Acquedotto del Fiora investe 5 milioni per il rinnovo della rete dell’Alberese
Suddivisa in quattro lotti, l’opera interessa una condotta di 11 chilometri che sorge nella frazione di Grosseto e ha subito rotture frequenti per la sua vetustà. Il primo lotto, già concluso, ha visto il rinnovo di 4,3 chilometri di rete, mentre ora è andato in gara il secondo stralcio, del valore di 1,7 milioni relativo a una tratta di oltre 3,3 chilometri
120 candeline per l’acquedotto di Grosseto
L’acquedotto delle Arbure, inaugurato nel 1896, fu uno dei primi grandi sistemi moderni di approvvigionamento idrico realizzati in Italia. Furono posate oltre 58.000 metri di tubazioni in ghisa, attraversando il territorio di sette comuni, con un costo, allora molto rilevante, di 1,5 milioni di lire, per garantire acqua potabile al capoluogo della Maremma, che allora cominciò il suo sviluppo