È nata Rete Campania, la rete dei gestori idrici campani
Tredici le realtà, che generano un fatturato di oltre 500 milioni di euro e forniscono il servizio al 70% degli abitanti della regione, che hanno aderito all’iniziativa. Fare squadra per porsi con maggiore efficacia nel confronto con le istituzioni regionali e nazionali, condividere le best practice e superare le criticità del ciclo idrico gli obiettivi
Allerta idrica in Irpinia: torna l’incubo della crisi del 2017
A lanciare l’allarme Alto Calore Servizi, gestore del servizio idrico in 125 comuni delle province di Avellino e di Benevento, con i primi disagi che già si sono manifestati in alcune località. Causa del problema il depauperamento delle falde, in atto da anni, non rigenerate dalle piogge di questo inverno, e gli altissimi livelli di dispersione delle reti. Con 60 milioni disponibili per fronteggiare il fenomeno, ma non utilizzati
Tensione tra “Alto calore servizi” e “Acquedotto pugliese” a causa della crisi idrica
Causa del contrasto è il mancato rispetto da parte di “Aqp” dei termini dell’accordo siglato ad agosto dalle due società, che prevede l’erogazione di 850 litri di acqua al secondo all’impianto di Cassano Irpino, per consentire l’approvvigionamento dei comuni campani morsi dalla siccità. Intanto “Acs” lavora ad un piano di interventi straordinari per ridurre le dispersioni delle sue reti.
Aqp e Acs insieme per evitare una nuova crisi idrica
L’approvvigionamento idrico in estate è sempre a rischio per diverse aree di Puglia e Irpinia. Le due società pertanto si sono mosse con largo anticipo chiedendo un’ulteriore dotazione di acqua. È necessario però che Regione Campania sblocchi i fondi per la costruzione di un nuovo impianto di captazione a Cassano Irpino ed entri in servizio il potabilizzatore di Conza, la cui attivazione è attea da due anni
Fusione tra Alto Calore Servizi e Gesesa: la proposta all’esame dei sindaci
Le due società attive nella gestione del servizio idrico integrato nelle provincie di Avellino e Benevento hanno presentato i cinque punti del piano industriale collegato al progetto di aggregazione, che prevede, tra l’altro, la salvaguardia dei livelli occupazionali e interventi per risolvere le carenze idriche di alcuni Comuni. Restano da superare le perplessità dei sindaci soci.