Puntare su innovazione e sulla ricerca di soluzioni avanzate per garantire una gestione sempre più efficiente e sicura delle infrastrutture. È in questa strategia che si inserisce la nuova sperimentazione avviata da Snam che, per la prima volta, ha testato l’impiego di un drone pilotato da remoto per il monitoraggio della rete di trasmissione del gas naturale.
L’iniziativa si è tenuta in Emilia-Romagna, su un tratto di metanodotto compreso tra Alfonsine e San Bonifacio, rispettivamente, nelle province di Ravenna e Ferrara. Il drone ha percorso una distanza complessiva di circa 50 chilometri, tra andata e ritorno, per quello che è stato il primo volo civile di un simile velivolo in modalità BVLOS (Beyond Visual Line of Sight, nella quale cioè il pilota è a una distanza che non consente gli consente di rimanere in contatto visivo diretto e costante con il velivolo) su lunga distanza avvenuto in Italia.
Obiettivo della sperimentazione è testare l’utilizzo dei droni per assistere i tecnici nel monitoraggio sempre più efficace e capillare delle infrastrutture gas, in particolare nelle zone più impervie e difficilmente raggiungibili dall’uomo, come montagne e aree fluviali. Situazioni nelle quali, inoltre, l’impiego di droni consente anche di disporre di dati e immagini in tempo reale. Insomma, una soluzione molto promettente, in termini di efficacia e costi, che sarà approfondita ulteriormente dal prosieguo della sperimentazione con nuovi voli in programma nei prossimi mesi.
«L’utilizzo di droni e satelliti per il monitoraggio di reti e impianti si inquadra nel percorso di trasformazione digitale in atto in Snam, che prevede anche un ricorso maggiore all’intelligenza artificiale e al cloud per rendere le nostre infrastrutture sempre più intelligenti, sostenibili, sicure e al servizio dei territori e del Paese – ha spiegato l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà –. La tecnologia, insieme alle nuove attività nella transizione energetica, è il cuore di Snamtec, il nostro piano da 850 milioni di investimenti entro il 2022 per gettare le basi dell’azienda energetica del futuro».
