Parte da Contursi Terme, in provincia di Salerno, un nuovo cammino verso un futuro più sostenibile. È qui che Snam ha avviato l’immissione di una miscela di idrogeno al 5% in volume e gas naturale nella rete di trasporto gas italiana. Si tratta della prima sperimentazione di questo genere in Europa, sperimentazione che prevede la fornitura di H2NG (miscela di idrogeno e gas) a due realtà industriali della zona, un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali.
L’idrogeno avrà un ruolo cruciale nel garantire il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2050. La sua combustione, infatti, non genera emissioni di anidride carbonica. Anche la sua produzione può diventare ancora più sostenibile, se effettuata utilizzando energia generata da fonti rinnovabili, come quella solare ed eolica, per il processo di elettrolisi dell’acqua. In questo modo tali risorse non programmabili verrebbero sfruttate comunque a pieno, grazie alla capillarità della rete di trasporto gas e degli stoccaggi, risolvendo il problema dell’intermittenza di tali fonti.
La sperimentazione, primo passo nell’impegno Snam per abilitare lo sviluppo dell’idrogeno, proseguirà per circa un mese. Applicando la percentuale del 5% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 3,5 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 1,5 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 2,5 milioni di tonnellate, corrispondenti al totale delle emissioni di tutte le auto di una città delle dimensioni di Roma o della metà delle auto di una regione delle dimensioni della Campania.
«La prima iniezione di idrogeno in Europa in una rete di trasporto con fornitura diretta a clienti industriali proietta Snam e il nostro Paese nel futuro dell’energia pulita – ha dichiarato l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà, presente all’avvio dei test con il sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico Andrea Cioffi –. I gas rinnovabili come l’idrogeno green e il biometano, infatti, avranno un ruolo centrale nel mix energetico decarbonizzato oltre il 2050 insieme alle fonti rinnovabili tradizionali. L’idrogeno sarà sempre più importante nelle strategie di Snam, abbiamo le competenze e le tecnologie per diventare leader anche in questo settore».
Secondo un recente studio della società di consulenza Navigant, promosso dal consorzio Gas for Climate (di cui fa parte anche Snam), l’Europa ha un potenziale al 2050 di 270 miliardi di metri cubi di gas rinnovabile (circa 170 miliardi di metri cubi di idrogeno e 100 miliardi di metri cubi di biometano), in grado di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione grazie alle infrastrutture esistenti, con un risparmio annuo di 217 miliardi di euro rispetto a uno scenario che preveda un contributo minimo del gas.
«L’Italia ha il potenziale per diventare l’hub europeo dell’idrogeno nei prossimi decenni perché è dotata della rete gas più estesa del continente e rappresenta il ponte verso il Nord Africa, dove in futuro verrà prodotta la maggior parte dell’idrogeno verde da energia solare», ha confermato Jorgo Chatzimarkakis, segretario generale di Hydrogen Europe, l’associazione europea dell’industrial dell’idrogeno e delle celle a combustibile.