Garantire maggiore flessibilità al sistema energetico e, al tempo stesso, una maggiore sostenibilità e una riduzione delle emissioni, come previsto dall’ultimo piano strategico. Risponde a questo duplice obiettivo la scelta di Snam di procedere con la conversione dei suoi impianti in centrali “ibride”, dove la compressione del gas può essere effettuata, oltre che con turbine a gas, anche attraverso motori elettrici.
Tredici in totale gli impianti di compressioni del gestore della rete nazionale di trasporto del gas in tutta la Penisola: Masera (Verbano-Cusio-Ossola), Malborghetto (Udine), Minerbio (Bologna), Sergnano (Cremona), Istrana (Treviso), Poggio Renatico (Ferrara), Terranuova (Arezzo), Gallese (Viterbo), Melizzano (Benevento), Montesano (Salerno), Tarsia (Cosenza), Messina ed Enna. Impianti che costituiscono uno snodo fondamentale per assicurare la distribuzione e la sicurezza energetica a livello nazionale. In questi impianti, infatti, il gas naturale, in gran parte importato dall’estero e proveniente da Russia, Nord Europa e Nord Africa, viene compresso in modo da garantirgli la spinta necessaria per poi percorrere la rete dei gasdotti da Nord a Sud della Penisola.
Il primo progetto di conversione dovrebbe interessare la centrale di Malborghetto per poi estendersi agli altri impianti. Il sistema ibrido consentirà di fornire servizi di flessibilità anche al sistema elettrico trasferendo carico quando richiesto dal motore elettrico, che sarà allacciato alla rete Terna, alla turbina.