Il Piano Industriale 2020-2024
Una bella accelerata sui nuovi business della transizione energetica, lo sviluppo del portafoglio servizi e un ulteriore sforzo sull’efficienza dei costi di gestione. È intorno a questi target che si articola il Piano Industriale 2020-2024 di Snam. Un programma supportato da un incremento degli investimenti che nel complesso toccano i 7,4 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al documento precedente. Il Piano 2019-2023 prevedeva inizialmente risorse pari a 6,5 miliardi.
Un incremento di risorse riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate, al quale sono destinati 6,7 miliardi, sia alle nuove attività della transizione energetica, con oltre 700 milioni di investimenti, circa il doppio rispetto al precedente piano. Gran parte degli investimenti previsti dal piano è finalizzata alla decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040 e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica.
La soluzione “hydrogen ready”
Il 50% delle risorse è dedicato all’infrastruttura “hydrogen ready”, ovvero alla sostituzione e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”. Inoltre verrà sostituita la rete per quasi 1200 chilometri di condotte, che si aggiungeranno al 70% dei tubi dei metanodotti già oggi pronti a trasportare idrogeno. Sono inoltre previsti l’avvio della conversione di centrali di compressione in ibride gas/elettrico. Non solo, è prevista anche la realizzazione della pipeline virtuale in Sardegna e dei primi tratti di rete. Il piano prevede anche nuovi allacciamenti legati alla transizione energetica, con 245 impianti di CNG/LNG e 50 di biometano, in forte aumento rispetto agli ultimi anni, e altre 100 connessioni alla rete.
Gli impianti di compressione
Dopo la sperimentazione della prima turbina ibrida con idrogeno al volume del 10%, che verrà installata il prossimo anno nella centrale di Istrana, sono in corso test per verificare la quantità massima di idrogeno che può essere immessa in turbine e compressori. Nello stoccaggio, sono stati avviati studi per valutarne la compatibilità con l’idrogeno, oggi tecnicamente possibile con miscele fino al 2%.
Le risorse alla digitalizzazione
Snam continuerà poi a investire, 500 milioni la quota stanziata, nella digitalizzazione. Impegno che parte dal controllo delle attività da remoto all’adozione di IoT, cloud ed edge computing. L’obiettivo è di diventare una delle società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo e garantire sempre maggiore sicurezza e sostenibilità delle attività operative.
In particolare, l’integrazione di sistemi IoT e machine learning permetterà di trasmettere, analizzare e storicizzare quasi real-time una quantità di dati giornaliera 100 volte superiore a quella attuale. Nel corso del 2021 sarà avviato il primo distretto del futuro (TecHub) a Bologna, dotato delle tecnologie più avanzate. Le attività includeranno in tempo reale:
- monitoraggio dei consumi
- ispezioni della rete utilizzando droni e satelliti
- individuazione georeferenziata di eventuali fuoriuscite
- manutenzione predittiva
Lo sviluppo dei business della transizione energetica
Altro obiettivo lo sviluppo dei business della transizione energetica, con investimenti previsti pari a 720 milioni di euro. È questo un settore nel quale Snam ha creato negli ultimi anni un’ampia e diversificata piattaforma di attività. Gli impegni presi spaziano dall’efficienza energetica alla produzione di biometano, dalla mobilità sostenibile all’idrogeno lungo tutta la value chain. Il piano è di porsi come system integrator capace di offrire soluzioni green e di contribuire allo sviluppo dei gas rinnovabili.
La partecipazione strategica in De Nora
Sempre in questo settore la società ha di recente acquisito una partecipazione strategica in De Nora, innovatore su scala globale nelle energie sostenibili e nelle tecnologie per il trattamento delle acque. De Nora rappresenta un potenziale primo asset per una nuova piattaforma di investimento nella transizione energetica. La nuova piattaforma sarà lanciata nel corso del 2021 e si focalizzerà su un numero limitato di aziende mature all’avanguardia nell’energy innovation e legate ai mega-trend della transizione energetica e della decarbonizzazione.
Il perfezionamento del piano di efficienza
Snam, inoltre, prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, che ha portato finora a un taglio dei costi relativi al perimetro core di circa il 20%, con oltre 70 milioni di risparmi attesi al 2022.
Le prospettive future
Grazie a questo insieme di fattori la società prevede una crescita dei principali indicatori. In particolare sono previsti incrementi:
- 2,5% dell’utile netto per il medio annuo
- 3,3% dell’EBITDA
- 5% del dividendo per azione fino al 2022
- 2,5% di crescita minima nel biennio 2023-2024
Il commento del CEO di Snam, Marco Alverà
«Il piano 2020-2024 apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei . Snam sarà una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità carbonica nel 2040 e darà un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell’idrogeno».
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