29/03/2017

Snam: investimenti per 5 miliardi al 2021


Ammontano a 5 miliardi di euro gli investimenti programmati da Snam nelle sue infrastrutture nei prossimi anni. La cifra è contenuta nel nuovo piano industriale 2017-2021, presentato a Londra dall’amministratore delegato dell’azienda Marco Alverà, ed è di 400 milioni superiore a quella prevista nel piano precedente. Risorse destinate alla realizzazione di gasdotti che hanno una base in Italia ma che servono alla costruzione della rete europea del gas e per garantirne gli approvvigionamenti. Piano che fa dell’Italia un hub per il resto del continente.
In cima a queste opere vi è il completamento dell’interconnessione con il Tap (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che porterà in Italia il gas dell’Arzebaijan, un progetto prioritario dell’Unione europea per garantire la diversificazione degli approvvigionamenti.
Gli investimenti interesseranno anche il potenziamento del Tag (Trans Gas Austrian pipeline), il gasdotto che da Tarvisio si collega con i Paesi dell’Est Europa per consentire il reverse flow dell’impianto: fino a ora il Tag consente l’arrivo in Italia, via Austria, del gas naturale dalla Russia. Ma, sfruttando l’afflusso aggiuntivo di gas in Italia, in futuro sarà possibile rifornire i Paesi dell’Est Europa senza che questi dipendano solo dalle forniture di Gazprom. Allo stesso modo verrà aumentata la capacità di stoccaggio negli impianti italiani, in modo da essere pronti a eventuali periodi di domanda aggiuntiva da parte di altri Paesi europei.
Sempre nell’ottica della rete europea, va ricordato che Il piano prevede, inoltre, 1,4 miliardi di investimenti, garantiti direttamente dalle controllate di Snam, per il gasdotto Tigf, che copre tutto il sud della Francia, e l’Interconnector, l’infrastruttura che collega la Gran Bretagna con il resto del continente.
A Londra, l’azienda ha presentato anche il bilancio per il 2016, con ricavi scesi a 2,56 miliardi, 2,6% in meno rispetto all’esercizio precedente, ma in crescita dell’1,8% se si esclude l’effetto di revisione del Wacc, il tasso di remunerazione degli investimenti nelle infrastrutture che, di recente, è stato ridotto dall’Autorità per l’Energia. L’utile netto pro forma adjusted è pari a 845 milioni di euro grazie alla separazione di Italgas.
Il margine operativo lordo adjusted è stato pari a 1.987 milioni di euro, in riduzione di 70 milioni di euro, pari al 3,4%, rispetto all’esercizio 2015, principalmente a seguito dei minori ricavi regolati (-85 milioni di euro, al netto delle componenti che trovano contropartita nei costi). Escludendo l’effetto di revisione del Wacc, il margine operativo lordo ammonta a 2.101 milioni di euro, in aumento di 44 milioni di euro, pari al 2,1%, rispetto all’esercizio 2015. Gli investimenti tecnici si sono attestati a 906 milioni di euro (+3,1%) mentre l’indebitamento finanziario netto è stato di 11.056 milioni di euro.
Sul fronte operativo, lo scorso anno Snam ha immesso nella rete di trasporto 70,63 miliardi di metri cubi di gas (+5%). Aumentata anche la capacità disponibile di stoccaggio, salita a 12 miliardi di metri cubi (+500 milioni di metri cubi).

Ti potrebbero interessare anche

Ricevi le nostre ultime news

Iscriviti alla nostra newsletter

Richiedi abbonamento

Compila i campi per richiedere il tuo abbonamento alla rivista Servizi a Rete