11/12/2024
Servizi a Rete

Snam e Vtti completano l’acquisizione di Adriatic LNG

Il maggiore terminale di rigassificazione del gas naturale liquefatto (Gnl) presente in Italia è ora di proprietà di Snam e Vtti, realtà olandese specializzata nello stoccaggio di energia e nello sviluppo di infrastrutture per la transizione energetica. Le due società hanno infatti completato l’acquisizione delle quote di Terminale LNG Adriatico (Adriatic LNG), la società proprietaria del terminale che sorge nelle acque al largo di Porto Tolle, in provincia di Rovigo.

Otto miliardi di m3 di gas immessi in rete

Si tratta di un’infrastruttura centrale per garantire la sicurezza energetica della Penisola. Basti pensare che nei primi undici mesi di quest’anno Adriatic LNG ha immesso nella rete italiana oltre otto miliardi di metri cubi di gas naturale. Una quantità pari al 15% del consumo nazionale, con un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre, Adriatic LNG rappresenta la terza fonte di approvvigionamento per l’Italia, dopo le importazioni via gasdotto da Algeria e AzerbaigianL’operazione era stata annunciata lo scorso aprile, quando Snam e Vtti avevano siglato un accordo per acquisire la maggioranza nella società. Snam ha così esercitato un diritto di prelazione per aumentare la sua partecipazione in Adriatic LNG dal 7,3% al 30%, mentre la proprietà del 70% del capitale azionario è in capo all’azienda con sede a Rotterdam.

Gnl sempre più strategico per l’Italia

Per quanto riguarda Snam, l’operazione ne rafforza la presenza nel comparto del Gnl, sempre più strategico per la sicurezza e la diversificazione delle forniture energetiche italiane. Oggi il Gnl rappresenta infatti circa il 25% del consumo totale di gas del Paese. Oltre alla quota in Adriatic LNG, Snam detiene partecipazioni significative in tutti gli altri terminali regolati di rigassificazione Gnl che operano in Italia, per una capacità complessiva di circa 23 miliardi di metri cubi. Tra questi il terminale Panigaglia (La Spezia), operativo dal 1971, il terminale Olt Fsru Toscana (Livorno), operativo dal 2013, e la Fsru Italis Lng (Piombino), operativa da luglio dello scorso anno. A queste infrastrutture dal primo trimestre del 2025 si aggiungerà l’unità galleggiante BW Singapore, acquistata da Snam nel 2023, che porterà la capacità complessiva di rigassificazione italiana a 28 miliardi di metri cubi, equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima dello scoppio del conflitto russo-ucraino.

Garantire la sicurezza delle forniture energetiche

«Questa operazione rappresenta un ulteriore passaggio chiave per la diversificazione e la sicurezza delle forniture energetiche all’Italia – ha commentato Stefano Venier, ceo di Snam –. La quota del 30% in Adriatic LNG e il nostro ruolo operativo nella società sottolineano la rilevanza del nostro portafoglio GNL nel contesto energetico europeo, dove Snam è ora il terzo operatore per capacità di rigassificazione. Insieme a Vtti garantiremo la gestione ottimale di un’infrastruttura energetica chiave per il Paese».

Gli obiettivi di Vtti

Per Vtti l’operazione è un tassello importante nella sua strategia al 2028, data per la quale la società ha come obiettivo di raggiungere il 50% dei ricavi da fonti di energia sostenibile. Funzionali a tale piano sono gli investimenti in infrastrutture per la transizione energetica, inclusi terminali di rigassificazione Gnl, gas rinnovabili, impianti di valorizzazione dei rifiuti, infrastrutture per ammoniaca e idrogeno e altre soluzioni di stoccaggio e servizi dedicati alle energie rinnovabili. Adriatic LNG rappresenta il secondo terminale Gnl nel portafoglio del gruppo, dopo Dragon LNG nel Regno Unito, del quale possiede il 50%

Sinergia con Snam

«Facilitare l’importazione e la distribuzione di GNL è in linea con la strategia di Vtti di supportare la transizione energetica globale e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti – ha dichiarato Guy Moeyens, Ceo di Vtti -. Insieme a Snam, possiamo offrire solidità finanziaria, efficienza operativa, accesso ai mercati e infrastrutture all’avanguardia per valorizzare ulteriormente questo asset come fonte di energia sicura e affidabile per l’Italia e altri mercati europei».

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