Snam la ritiene un’infrastruttura strategica nel sistema gas dell’area adriatica, ma non la pensano così le associazioni ambientaliste dei territori. Si tratta del progetto di rifacimento del metanodotto San Salvo-Biccari, 88 chilometri di condotte che attraversano tre regioni, Abruzzo, Molise e Puglia, e 20 comuni nelle province di Chieti, Campobasso e Foggia. Un gasdotto che il gestore della rete di trasporto vorrebbe potenziare, ampliando il diametro delle condotte, da 55 a 65 cm, con conseguente incremento della pressione di esercizio, da 64 a 75 bar, aumentandone quindi la capacità di trasporto.
Un’opera considerata centrale nel sistema di import/export del Gasdotto rete adriatica, che coinvolge la centrale gas di Sulmona (L’Aquila), altro progetto contestato, e l’ancor più contestato Tap (Trans-Adriatic Pipeline), il gasdotto che consentirà di immettere nella rete di trasporto nazionale il gas proveniente dai giacimenti dell’Azerbaigian attraversando in Mar Adriatico e approdando sulle coste della Puglia.
A presentare delle osservazioni al progetto due associazioni, Stazione ornitologica abruzzese e Nuovo senso civico che ne contestano diversi punti. A partire dalla denominazione: l’opera, che viene presentata come rifacimento, rappresenta in realtà un potenziamento della rete, con ciò contraddicendo quindi l’obiettivo di arrivare a una diminuzione dell’uso di gas in Italia e quindi l’applicazione della convenzione di Parigi sui cambiamenti climatici. A questo si aggiunge, secondo le due realtà, una non corretta valutazione del rischio sismico, dal momento che gli elaborati stessi ammettono che l’analisi di tale rischio è stata fatta non considerando l’eventuale presenza di fagli superficiali attive. Stesso discorso per il rischio incidenti, visto che il tasso di incidentalità è stato ricavato da studi delle stesse aziende e non da ricerche indipendenti. Inoltre, sottolineano le associazioni, il gasdotto attraverserebbe decine di aree ufficialmente catalogate come a rischio frana, mentre nello Studio di impatto si sostiene che passa in aree stabili. Altro punto critico, la vicinanza a centri abitato e numerose case sparse.