Smat realizzerà un mega acquedotto nel Canavese


La Valle Orco disseterà il Canavese con un mega acquedotto che pescherà l’acqua a Rosone, dal torrente Piantonetto, utilizzando l’invaso del Teleccio, a 1.900 metri di quota. Da Locana, cuore del Gran Paradiso, fino a Ivrea, verranno posate 90 chilometri di tubature per servire una quarantina di Comuni e oltre 130.000 abitanti. L’investimento necessario per realizzare l’opera, tempi previsti circa 10 anni, è di 150 milioni di euro. Sono i numeri del grande progetto annunciato da Paolo Romano, amministratore delegato di Smat, la Società Metropolitana Acque Torino che gestisce tutti gli acquedotti del Canavese.
Il progetto, di cui la parte esecutiva sarà pronta entro fine anno, prevede che l’acqua dal torrente Piantonetto sia incanalata sulla destra orografica, fino nei pressi dei campi sportivi della frazione di Locana, dove saranno realizzati gli impianti di decantazione, mineralizzazione e depurazione. Di qui partiranno le condutture che la porteranno fino a Sparone, Pont, Cuorgnè e poi negli altri Comuni canavesani. “Settecento litri di acqua al secondo che risolveranno in maniera definitiva il problema degli approvvigionamenti, compresi quelli di Ivrea”, ha spiegato Romano. Il nuovo sistema consentirà di mettere fine ai prelievi di acqua dalle falde sotterranee, “impianti vecchi, costosi che necessitano di continue manutenzioni. I pozzi di Ivrea verranno in futuro usati per compensazioni o durante le emergenze”, ha chiarito l’AD dell’utility.
Altro capitolo importante per il territorio eporediese è rappresentato dai depuratori. La società ha già avviato la costruzione di un impianto di ultima generazione a San Bernardo, che sarà completato entro la fine del 2017, per un costo di 15 milioni di euro. Userà tecnologia Mbr (Membrane bioreactor) una depurazione biologica delle acque che consiste nella combinazione del processo tradizionale di depurazione a fanghi attivi e di un sistema di separazione a membrana che sostituisce il normale sedimentatore secondario. In corso d’opera ci sono venti chilometri di condutture che consentiranno di unire al futuro depuratore sia le fognature dei singoli Comuni, oggi autonome, sia gli scarichi che vanno a finire direttamente in Dora. Sono previste tre stazioni di pompaggio a Pavone, Banchette e Romano, e un’unica rete per nove Comuni situati sulla sponda destra della Dora (Colleretto Giacosa, Fiorano, Lessolo, Loranzè, Parella, Quagliuzzo, Salerano, Samone e Strambinello). Il bacino d’utenza del nuovo depuratore arriverà a 45.000 abitanti, con 13 Comuni serviti.
Altri interventi interesseranno il depuratore di Torre Balfredo, a fanghi attivi, che sarà ammodernato con una spesa di 3,5 milioni di euro. Attualmente serve gli abitanti di Ivrea Est, Burolo, Cascinette e Chiaverano, ma ad esso verranno allacciate anche le fognature di Bollengo per un totale di 30.000 abitanti.
Infine, l’impianto di Montalto Dora sul quale verranno eseguiti interventi di manutenzione e potenziamento con un investimento di 1,5 milioni di euro. A questo investimento bisogna aggiungere quello da 6 milioni per i collettori dei Comuni da Carema a Montalto.

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