Sono stati il direttore generale di Smat – Marco Acri e il direttore tecnico dell’azienda, Silvano Iraldo, a illustrare agli amministratori dei comuni interessati il progetto dell’acquedotto Valle Orco, la maxi infrastruttura idrica che porrà fine a tutti i problemi di approvvigionamento idrico a tutto il territorio del Canavese, compresa la città di Ivrea. All’incontro, che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Rivarolo, in provincia di Torino, erano presenti anche i rappresentanti dei consorzi irrigui Est e Ovest Orco, il comitato provinciale dell’acqua pubblica e i portatori di interessi locali.
Un’opera imponente che rivoluzionerà il sistema idrico del Canavese, andando a sopperire alle attuali carenze. Il nuovo impianto preleverà l’acqua a Rosone, dal torrente Piantonetto, utilizzando l’invaso del Teleccio, nel comune di Locana, a 1900 metri di quota. Sfruttando la gravità l’acqua sarà trasportata e distribuita a valle, servendo oltre 120.000 utenze di 41 diversi comuni. Ciò attraverso una un’infrastruttura che, tra adduzione e distribuzione, comprenderà 120 chilometri di tubature. Nel territorio di Locana saranno realizzati anche gli impianti di decantazione, mineralizzazione e depurazione. Il nuovo sistema consentirà di mettere fine ai prelievi di acqua dalle falde sotterranee, con enormi benefici, sia in termini di sicurezza delle forniture, sia economici, in quanto verranno così pensionati i vecchi impianti di adduzione che richiedono continui interventi di manutenzione.
Per la costruzione della mega opera occorreranno 10 anni di lavoro e un investimento di 150 milioni di euro, con importanti ricadute occupazionali ed economiche sull’intero territorio canavesano.