È stata inauguato a fine giugno l’Acquedotto di Valle, la grande infrastruttura idrica progetta e realizzata da Smat per risolvere la storica carenza, sia sotto il profilo quantitativo sia qualitativo, di acqua in molti comuni della Valle di Susa.
Interessati dall’infrastruttura sono infatti 27 centri della Valle, da Bardonecchia a Caselette, approvvigionati dalla condotta principale che funge da sistema di alimentazione alternativo e integrativo ai sistemi idrici locali che manifestano gravi criticità.
Notevoli i numeri dell’opera, che conta in totale 96 chilometri di condotte con una portata di 600 litri al secondo, la cui realizzazione ha richiesto quasi 10 anni di lavori. E altrettanto notevole l’investimento sostenuto dal gestore del ciclo idrico di Torino e dei comuni della sua provincia, pari a 127,7 milioni di euro, che la società ha reperito attraverso prestiti ad hoc da parte della Banca Europea di Investimento (BEI) e da un finanziamento a fondo perduto di Regione Piemonte di poco superiore agli 11 milioni di euro.
Per alimentare le reti idriche dei vari comuni, la nuova condotta utilizza acqua proveniente dalla diga di Rochemolles, subito a valle dell’impianto idroelettrico Enel di Bardonecchia. Fanno parte del nuovo acquedotto anche tre serbatoi, realizzati a Salbertrand, in località Deveys, a Chiomonte, in località Lombarde e a Gravere, in località Grosse Pietre, e tre impianti che, sfruttando l’energia potenziale dell’acqua addotta, garantiscono la produzione di 13 milioni di kWh di energia idroelettrica, rendendo così tutto il sistema autonomo sotto il profilo energetico.
Sempre per ridurre l’impatto ambientale, l’impianto di potabilizzazione è stato realizzato all’interno dell’ex centrale idroelettrica di Bardonecchia, storico edificio realizzato dalle Ferrovie dello Stato nel 1921, che Smat ha acquistato da Enel Green Power. L’edificio ospiterà anche il centro di manutenzione e pronto intervento a servizio della Valle di Susa.