Chiare, efficienti, trasparenti: le città intelligenti del nuovo millennio dovranno avere le stesse qualità dell’acqua. Ed è proprio l’innovazione nella gestione dell’acqua il cuore del progetto “S.IN.TE.S.I – Sistema Integrato Tecnologie Servizio Idrico”, che è stato ammesso dal MIUR con il bando per le Smart Cities. Il progetto è stato presentato dalla capofila SMAT e da CAP Holding, le due aziende pubbliche del Servizio Idrico Integrato che operano rispettivamente a Torino e nelle province di Milano e Monza, in collaborazione con importanti partner accademici (il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino, il CNR) e industriali (Telecom, Telit, Aethra, Telereading, Wirelab). La proposta di SMAT e CAP è quella che ha ottenuto il punteggio più alto tra i progetti relativi al servizio idrico integrato.
La fase pilota prevede una prima sperimentazione in alcune aree strategiche dei due territori: a Torino e Settimo Torinese per i partner piemontesi; in otto Comuni del Milanese per i partner lombardi. Si tratta dei Comuni di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cinisello Balsamo, Rho, Rozzano, Pioltello, Settimo Milanese e Magenta. Questi otto Comuni potrebbero essere i primi a sperimentare i nuovi contatori intelligenti, che saranno installati nei condomini per informare i cittadini, attraverso appositi terminali video, non solo dei consumi idrici, ma anche della qualità dell’acqua, della sua provenienza, delle eventuali interruzioni del servizio. Tra gli obiettivi, quello di ridurre le perdite occulte, contenere i costi energetici e incrementare il già elevato livello di sicurezza in termini di rilevamento e allerta in caso di contaminazioni.
“Un nuovo approccio insomma alla gestione del sistema idrico – spiega il presidente di CAP Holding Alessandro Ramazzotti – da raggiungere attraverso la creazione di una struttura composta da una rete estesa di sensori innovativi per il monitoraggio della rete idrica”.
Fra tutti i servizi pubblici locali, il servizio idrico integrato è indubbiamente il più importante, ma certamente quello che ha ricevuto minore attenzione dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, spiegano i promotori del progetto. I gestori operano infatti su reti molto estese, spesso con limitate manutenzioni e modesti strumenti integrati che permettano di governare il processo in maniera efficiente. Proprio in quest’ottica, il progetto Sintesi prevede alcune applicazioni innovative nel mondo del servizio idrico integrato. Per esempio, sarà possibile individuare (e sanare) le zone di maggiore criticità per quanto riguarda le perdite di rete; conoscere la provenienza e l’”età dell’acqua” in caso di più fonti di approvvigionamento (anche per migliorarne le caratteristiche organolettiche, garantendo un adeguato ricambio); valutare l’evoluzione delle sostanze presenti nell’acqua e la predisposizione di interventi correttivi; garantire più sicurezza nei confronti di contaminazioni accidentali o volontarie.
Le sonde on line saranno utili anche nella gestione delle reti fognarie e dei depuratori, per esempio per monitorare eventuali superamenti di parametri e ridurre i carichi inquinanti, ma anche per migliorare l’efficienza energetica e conoscere i flussi in tempo reale, contenendo i costi economici e ambientali e l’impronta sull’ecosistema.
Le informazioni sulla qualità dell’acqua e la sua gestione saranno veicolate anche attraverso le Case dell’Acqua (ormai sono 60 quelle di CAP Holding attive nelle province di Milano e Monza) che saranno dotate di una rete WiFi per fungere sempre di più da punto di aggregazione sociale.