Dal magazine - edizione maggio/giugno 2024
Sarebbe bello poter contare su una smart water grid in grado di contribuire a ridurre gli sprechi dell’attuale rete idrica. Quella italiana è un colabrodo: quasi il 40% dell’acqua potabile prelevata non arriva ai rubinetti. Non solo: l’Italia versa circa 60 milioni l’anno in sanzioni all’UE per effetto di diverse infrazioni in materia di infrastrutture idriche. Le dinamiche globali dovute al cambiamento climatico, l’obsolescenza delle infrastrutture italiane e le errate abitudini di consumo dei cittadini fanno sì che il consumo di acqua potabile in Italia sia ai massimi in Europa. La tecnologia può aiutare a ridurre, anche sensibilmente sprechi e ottimizzare i fabbisogni e i consumi. La digitalizzazione permette già oggi di poter cogliere questi importanti risultati. Ne è profondamente convinta A2A Smart City che ha sviluppato nel tempo soluzioni e competenze in grado di poter creare una rete idrica intelligente. Oggi, grazie alle possibilità fornite dalla digitalizzazione è possibile ridurre sensibilmente gli sprechi, potendo passare dal 40% al 25%.
Le basi della smart water grid: metering e submetering
La smart water grid comincia con i dispositivi di smart metering e submetering (quest’ultimo riguarda l’attività di misura e gestione di impianti di contabilizzazione idrica per singoli appartamenti di uno stesso stabile), componenti basilari del servizio di digitalizzazione che entra nelle nostre città, quartieri e case attraverso contatori di ultima generazione che servono a generare e trasmettere dati.
Sulla digitalizzazione delle reti il PNRR ha stanziato circa 600 milioni, A2A Smart City stima un circa 10% destinato alla telelettura. La progressiva sostituzione dei contatori analogici con gli smart meter permette di creare delle reti in cui la rilevazione e il trasporto del dato sono costanti e in tempo reale. La possibilità di svolgere questo servizio in modalità data-driven consente molteplici benefici: oltre a contare su dati quanto più precisi e aggiornati, è possibile anche controllare l’effettiva portata dell’acqua e riscontrare eventuali anomalie. Attualmente A2A Smart City gestisce 1.000.000 di smart meter (tra acqua e gas) e ha portato le sue competenze a tema monitoraggio intelligente in 7 regioni, oltre alla Lombardia.
Soluzioni e limiti
Il metering fa parte di un insieme di tecniche che vengono utilizzate per identificare le perdite. Oltre alla rilevazione idrica per il condominio, c’è poi quella che riguarda il singolo residente. In questo caso si fa ancora riferimento per buona parte su contatori analogici.
Il limite maggiore per la possibilità di gestire i dati in maniera più puntuale non è tanto a livello tecnico, ma normativo: manca la chiarezza necessaria sulle regole di ripartizione per le spese dei consumi idrici all’interno di uno stesso edificio. La regolamentazione nazionale riconosce la necessità di installare contatori per singola unità abitativa, ma delega alle Regioni l’adozione di norme specifiche. Tuttavia, non è chiaro quante e quali Regioni abbiano legiferato in materia e con quali obblighi, il che dà spazio a diverse interpretazioni. ARERA impone ai gestori di effettuare almeno 2 tentativi di raccolta della misura all’anno per utenti finali con consumi medi annui fino a 3.000 metri cubi, modalità che prevedono la lettura da parte dei gestori o l’autolettura da parte degli utenti. Non è richiesta, quindi, una raccolta automatizzata del dato direttamente dal contatore in tempo reale. Una raccolta dati fatta due volte l’anno stride con una, quella del consumo elettrico, che viene rilevata mensilmente. Con il metering e il submetering si potrebbe ovviare a questa situazione contando su elementi tecnologici in grado di svolgere un rilevamento mirato e costante con la telelettura da remoto.
Così come avviene per l’energia, con lo smart water metering il singolo condomino ha un contatore smart che su base oraria manda un segnale tramite una rete di trasporto dati relativi al consumo idrico di ogni singola unità abitativa. Questo ha il vantaggio di consentire al singolo condomino di avere in tempo reale una misurazione precisa, potendo anche responsabilizzare il proprietario dell’abitazione sull’andamento del proprio consumo idrico e generare interventi per ottimizzarlo. Non solo: potrebbe abilitare politiche finalizzate a ridurre gli sprechi. Oggi il costo per metro cubo in Italia è circa la metà di quello in Francia, un terzo della Germania. Questo non aiuta a rendere più stringente l’impegno di evitare consumi eccessivi: l’Italia è il secondo in Europa per prelievo di acqua potabile, dietro alla Grecia.
Come ridurre gli sprechi
La possibilità di ridurre gli sprechi dal 40% ad almeno il 25% c’è e si basa sulla tecnologia digitale. La misura è il punto principale, ma serve poter contare su misurazioni puntuali e quanto più mirate. Risparmiare acqua offre benefici ambientali ed economici, anche in termini energetici: è bene ricordare che la perdita idrica implica un costo di energia elettrica sotto forma di pompaggio e di mantenimento di una determinata pressione in rete. Contare su una smart water grid permette non solo di avere informazioni precise sul fabbisogno istantaneo, ma anche di migliorare sensibilmente i processi di distribuzione. Questo significa poter pianificare nel tempo un’ottimizzazione delle consegne idriche. Inoltre, va ricordato come a livello tecnologico l’Italia può vantare un’eccellenza incontrastata a livello europeo in termini di soluzioni di smart meter. Questo agevola l’opportunità di gestire digitalmente i dati e proiettare la gestione idrica con soluzioni tecnologiche di altissimo livello e di qualità.
Telelettura: il ruolo di A2A Smart City
Smart metering e sub metering, prima che parti di una futura smart water grid, sono componenti dell’attività di telelettura. Essa può svolgersi con due modalità: tramite rete fissa o in modalità walk-by/drive-by. La prima consente di raggiungere la maggior parte delle utenze (circa il 90%), mentre la seconda di raggiungere la gran parte di quelle utenze che non possono essere raggiunte tramite rete fissa, arrivando a circa il 98% dei contatori installati in Italia. In particolare, la telelettura tramite rete fissa è il principale abilitatore per la telelettura perché garantisce disponibilità di dati diffusa grazie alla possibilità di trasmissione da contatori e gateway in maniera continua e regolare (fino a 15 minuti) dei dati rilevati attraverso comunicazione in radio-frequenza. Si basa su protocolli OMS a bassa frequenza e A2A Smart City ha elevata esperienza nei tre principali protocolli di trasmissione. La prima è LoRaWAN, di cui A2A Smart City è proprietaria della più estesa rete in Europa con circa 2.000 gateway (copre il 70% della Lombardia) e ha recentemente vinto gare per SMAT Torino e ABC Napoli per la realizzazione di reti LoRaWAN di rispettivamente 1000 gateway, con copertura dell’intera provincia torinese per un totale di 360mila contatori fiscali serviti, nel primo caso, e circa 80 gateway, con copertura di quattro quartieri del Comune di Napoli per un totale di 30mila contatori fiscali serviti, nel secondo caso. Gli altri due protocolli sono WM-Bus e NB-IoT. La rete fissa ha il vantaggio di garantire automazione e continuità del processo di raccolta, tuttavia, richiede la presenza o la realizzazione dell’infrastruttura di telecomunicazioni. La modalità walk-by/drive-by consente di raccogliere il dato passando fisicamente in prossimità dello smart meter, a una distanza tale da consentire di intercettare il segnale del contatore.
Questa modalità rappresenta il completamento per servire anche le zone non coperte da Rete Fissa. Ha il vantaggio di non richiedere un’infrastruttura di telecomunicazioni, d’altra parte i dati sono raccolti con discontinuità. Grazie all’impiego congiunto di Rete Fissa e Walk-by/Drive-by è quindi possibile fare la telelettura della quasi totalità dei ripartitori divisionali, rendendo accessibile il dato con maggiore granularità rispetto alle attuali modalità di rendicontazione dei consumi e garantendo la possibilità al singolo utente di pagare sulla base dei consumi effettivi.
Smart water grid in Italia, un obiettivo possibile
La tecnologia c’è, come pure le competenze e le soluzioni. Cosa si deve puntare perché in Italia si possa attuare una smart water grid? Dal punto di vista tecnico la misurazione è essenziale. Più misure (aggregate, disaggregate, ecc.) si ha sotto controllo, più è possibile arrivare alla fase operativa per una reale smart water grid, ovvero l’attuazione controllata. Di casi attuativi, almeno a livello sperimentale ce ne sono, quanto meno a livello metering. A2A Smart City sta testando diverse soluzioni soprattutto a livello di contatori. È in una fase iniziale in cui sta costruendo delle reti di telecomunicazioni che permetteranno di avere una più agile telelettura dei contatori e, aspetto ancora più interessante, la possibilità di sviluppare numerosi altri servizi su questa rete di telecomunicazioni.
La digitalizzazione è un elemento determinante, ma perché si possa attuare una smart water grid in Italia servono precise condizioni. Oggi sul submetering l’aspetto più rilevante è creare un ecosistema virtuoso che possa portare a un’ottimizzazione consapevole dei consumi. Serve oggi una volontà normativa che possa andare a gestire al meglio consumi e fabbisogni, una maggiore sinergia tra pubblico e privato.