Emanuel Morandini, CEO M.M. Srl
Gli impianti di depurazione delle acque reflue sono caratterizzati da condizioni di:
- forte umidità
- sbalzi termici
- formazione di ghiaccio
- presenza di sostanze corrosive (solfuro di idrogeno, ammoniaca, composti organici con zolfo, ammine, indolo e scatolo, etc) o viscide,
- proliferazione biologica di microrganismi e vegetali infestanti.
Questi fattori, che spesso si alternano e si sovrappongono, rendono pericoloso il transito degli operatori.
Nella realizzazione degli impianti è, dunque, indispensabile impiegare materiali che garantiscano un adeguato livello di sicurezza degli addetti nell’utilizzo dei mezzi di accesso alle diverse aree.
Il PRFV (Polimeri Rinforzati con Fibre di Vetro), conosciuto comunemente come vetroresina, è un materiale innovativo che risponde alle esigenze di sicurezza degli impianti di depurazione e che sempre di più viene utilizzato per realizzare strutture di accesso a vasche, serbatoi, aree tecniche, ma anche piani di calpestio e coperture.
Vetroresina: resistenza e durabilità
In contesti industriali, specialmente negli impianti di depurazione, la corrosione rappresenta una delle problematiche maggiori.
Il naturale processo di ossidazione che colpisce l’acciaio provoca danni considerevoli, limitandone le prestazioni. Nel caso della vetroresina, invece, questo fenomeno non si verifica. Le carpenterie in PRFV presentano geometrie simili a quelle dell’acciaio e per certi aspetti prestazioni paragonabili. Da un’analisi accurata dei materiali, però, il PRFV vince il confronto.
Paragonato all’acciaio zincato o all’acciaio inox, il PRFV si distingue principalmente per tre aspetti:
- Resistenza alla corrosione. Il PRFV resiste per lungo tempo a una vasta gamma di sostanze chimiche, sia acide sia basiche, in un buon range di temperature. L’acciaio zincato, invece, teme i composti di zolfo, che distruggono lo strato superficiale di zinco, e gli acidi con pH inferiore a 5.5. L’acciaio Inox, oltre a temere l’acqua di mare, è soggetto a corrosione in presenza di composti con ioni di cloro (CI) e fluoro (F), soprattutto in condizioni di ristagno di fluidi.
- Leggerezza. A differenza dell’acciaio, che è molto pesante vista la densità di 7850 Kg/m3, la vetroresina ha un peso nettamente inferiore: si caratterizza, infatti, per una densità di 1400 Kg/m3 per i grigliati e di 1750 Kg/m3 per i profili. Il rinforzo della fibra di vetro conferisce al PRFV un’elevata resistenza meccanica che, in rapporto al peso, è superiore a quella dell’acciaio. I prodotti in PRFV, comportando un minore carico sulle sottostrutture, possono essere posati su strutture esistenti senza richiedere modifiche delle stesse.
- Facilità di installazione. La leggerezza del PRFV facilita le operazioni di trasporto anche in aree di difficile accesso e montaggio. I manufatti in vetroresina possono essere movimentati manualmente e lavorati direttamente in cantiere. L’acciaio, invece, richiede attrezzature specifiche: il materiale è pesante e necessita di attrezzature per il sollevamento e l’installazione.
Il PRFV: safety first
M.M. realizza da 45 anni grigliati e carpenterie in PRFV per l’accesso a tutte le aree degli impianti di depurazione, considerando come priorità la sicurezza dei lavoratori.
I grigliati M.M., prodotti sotto i più rigorosi controlli in accordo alla norma DIN 24537 – 3, possono essere forniti in versione antisdrucciolo secondo lo standard DIN 51130 per garantire la massima sicurezza degli addetti che quotidianamente accedono agli impianti.
Per risolvere il problema del bioaerosol – che si crea durante le fasi di trattamento delle acque reflue e che può disperdersi nell’ambiente circostante – M.M. propone grigliati con superficie coperta, utili per isolare gli ambienti a rischio. Inoltre, i grigliati possono avere particolari finiture per aumentare la resistenza chimica del manufatto in caso di esigenze specifiche come verniciature con resine vinilestere.
Per assicurare condizioni di sicurezza maggiori, M.M. realizza anche parapetti in PRFV, forniti in kit e facili da installare, per vasche quali: sedimentatori, flottatori, dissabbiatori, disoleatori, chiarificatori, oltre a vasche a fanghi attivi e di sterilizzazione.
Tutte le strutture M.M. sono progettate ad hoc, secondo la norma UNI EN ISO 14122 – 1,2,3,4 (mezzi di accesso permanenti al macchinario) per garantire la massima sicurezza dei lavoratori, prefabbricate e fornite in moduli preassemblati.