Comune di Palermo e Regione Sicilia ai ferri corti sulle opere di fognatura e depurazione da realizzare nel capoluogo siciliano. Si tratta di interventi per 105 milioni di euro, di cui 58 già cantierabili. Una vicenda complessa che si trascina da anni. A seguito di numerosi cambiamenti nella normativa nazionale e regionale, queste opere sono rimaste ferme per 15 anni, contribuendo anche all’infrazione comunitaria, finché nel 2013 sono tornate in capo al Comune che ne ha curato l’iter: nove sono già pronte e in attesa del decreto di finanziamento, mentre le altre quattro sono ancora in via di definizione.
Si tratta in particolare del potenziamento di Acqua dei Corsari (26,5 milioni), delle fogne del quartiere Marinella (1,8 milioni), delle fogne nelle vie Ripellino e Carmine (1,2 milioni), delle fogne del quartiere Sferracavallo (4,8 milioni), delle fogne nelle vie Agnetta e Etna (1,1 milioni), delle fogne di via Castellana (10,2 milioni), dell’eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco (9 milioni), del collettore a sistema misto di via Palmerino e Ponticello (1,4 milioni). Risultano ancora in fase di progettazione il collettore sud orientale (33 milioni), l’eliminazione dello scarico fognario di via Decollati nel fiume Oreto (1,8 milioni), la fognatura di via Cruillas (7 milioni) e la riconversione del depuratore di Fondo Verde in impianto di pretrattamento dei reflui (5,5 milioni).
Interventi cruciali per consentire di uscire dalle procedure di infrazioni UE, tanto che il Governo l’anno scorso ha deciso di commissariare tutti quelli bloccati in giro per l’Italia, fra cui 10 proprio a Palermo.
Ed è proprio questo il nodo del contrasto. Secondo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Comune ha già stipulato mutui per 2,5 milioni e stanziato 500 mila euro in bilancio per il co-finanziamento delle opere, mentre il nuovo commissario, Vania Contrafatto, ritardando il finanziamento, ha impedito all’ente di realizzare le opere.