Dopo una lunga attesa, il governo ha nominato il commissario straordinario all’emergenza siccità. Il nome scelto per il ruolo è quello di Nicola Dell’Acqua, veronese, direttore di Veneto Agricoltura ed ex direttore di Arpav, e da poco presidente di Anarsia, l’Associazione nazionale, nata di recente, delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l’innovazione agronomiche forestali.
Dell’Acqua non è nuovo nell’incarico, avendo ricoperto la funzione di commissario alla siccità per Regione Veneto, occupandosi del coordinamento della gestione di tutte le attività legate all’emergenza acqua.
E un’attività simile, ma su scala nazionale, è quella che dovrà svolgere ora, provvedere a far marciare velocemente le opere più urgenti indicate dalla cabina di regia. Il suo mandato durerà fino al prossimo 31 dicembre, con possibilità di essere prorogato per anche per tutto l’anno successivo.
La nomina del commissario ha permesso di riunire proprio la cabina di regia, altro organismo previsto dal Decreto siccità dello scorso aprile.
Durante l’incontro si è deciso di dare priorità a quegli interventi che, anche se non in fase di progettazione avanzata, possano contribuire alla risoluzione dei problemi più urgenti. È stata quindi avviata la ricognizione delle richieste provenienti dai territori e individuati i primi interventi in 5 regioni per un investimento complessivo di 102 milioni di euro, messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
Le regioni interessate son:
- Lombardia
- Piemonte
- Veneto
- Emilia-Romagna
- Lazio
Mentre gli interventi:
- 33,1 milioni per nuove opere di regolazione del lago d’Idro (Lombardia);
- 22 milioni per l’adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige con bacinizzazione dal fiume per il contenimento dell’acqua dolce a monte dello stesso (Veneto);
- 27,8 milioni per il Canale Regina Elena e Diramatore Alto Novarese e per manutenzione straordinaria della rete idrica nei Comuni di Varallo Pombia, Pombia, Maranto Ticino, Oleggio, Bellinzago Novarese e Cameri (Piemonte);
- 5 milioni per la riqualificazione e il telecontrollo delle opere di derivazione dal Canale Emiliano Romagnolo lungo l’asta principale; 8,1 milioni per opere di stabilizzazione e di ripristino dell’efficienza nel tratto Attenuatore (progressiva 0,098 km) – Reno (progressiva 2,715 km) del Canale Emiliano Romagnolo (Emilia-Romagna);
- 6,03 milioni per l’interconnessione per il riutilizzo dell’impianto di depurazione di Fregene – adduttrice consorzio bonifica.