SCADA, per Acque Bresciane nuova control room per 60 miliardi di dati l’anno

Il sistema di telecontrollo automatico SCADA – Supervisory Control and Data Acquisition – non è una novità, viene già impiegato con successo da diversi anni da molti gestori di sistemi fisici e reti. In Acque Bresciane, gestore unico del Servizio Idrico Integrato in provincia di Brescia, i primi impieghi risalgono ad oltre 25 anni fa. Quindi antecedenti alla costituzione della società nel 2016, perché già utilizzati dai gestori confluiti nell’attuale utility. Dal 2019, nell’ottica di creare un unico sistema di telecontrollo, Acque Bresciane ha scelto Siemens WinCC OA come piattaforma SCADA.
 

Il territorio di competenza di Acque Bresciane

Il territorio gestito da Acque Bresciane ad oggi conta 94 Comuni per oltre 560mila abitanti. É quello della zona ovest della pianura, della Valle Camonica e dell’area dei comuni della sponda bresciana del Garda. In parallelo all’ampliamento del territorio gestito da Acque Bresciane, che proseguirà fino alla completa acquisizione dei 205 comuni della provincia, la società ha sviluppato sia la dimensione dei sistemi Scada sia le caratteristiche qualitative di questo software, che monitora le reti acquedottistiche, le fognature e i sistemi di depurazione.
 

Il telecontrollo degli impianti di Acque Bresciane

A marzo del 2021 gli impianti telecontrollati sono arrivati a 765. Un numero che è andato progressivamente aumentando sempre più e che produce un volume di informazioni importante, grazie alle RTU.  Le RTU – unità terminali remote – utilizzate per la rete acquedottistica sono 333, 40 nel settore depurazione 345 per le fognature. Un ampliamento significativo ha riguardato l’inclusione nella rete Scada di  71 datalogger, dispositivi a batteria che memorizzano dati senza la necessità di un collegamento diretto a un personal computer. Essi sono in genere dedicati a piccole porzioni di rete o pozzi non provvisti di alimentazione elettrica. In questo modo chi gestisce lo Scada Center trova integrate in un unico sistema tutte le informazioni.
 

Le parole di Alberto Benini, responsabile Scada Center di Acque Bresciane

Parliamo di un sistema di raccolta e invio di informazioni che si traduce in registrazioni puntuali dei dati da archiviare: 115 mila valori al minuto, 165 milioni al giorno e 60 miliardi all’anno – spiega Alberto Benini, responsabile Scada Center di Acque Bresciane -.  Mediamente, infatti, ogni impianto gestisce 150 informazioni raccolte ogni 60 secondi. É poi possibile, se necessario, richiedere monitoraggi ancora più frequenti, per tratti di rete che vogliamo monitorare ancora più nel dettaglio per un certo periodo di tempo. Questi dati possono essere usati per analisi specifiche e produzione di KPI”.

L’evoluzione tecnologica, nelle comunicazioni, nei sistemi di gestione dati e nella sicurezza della trasmissione ha difatti favorito lo sviluppo del sistema. In origine relativamente semplice, aumentandone complessità e dimensionamento, ma anche sicurezza e funzionalità, con l’impiego di protocolli di ultima generazione come MQTT ed OPC UA.

Il sistema fornisce informazioni sui guasti e sui malfunzionamenti, sui valori di portata e pressione, sugli allarmi legati a ogni singolo sistema monitorato. Oggi possiamo personalizzare le richieste, ad esempio concedendo un margine di pochi minuti prima che scatti l’alert al reperibile in caso di interruzione dell’energia elettrica”, prosegue Benini. Questo per limitare i “falsi allarmi”, ad esempio la sospensione di energia per pochi secondi, e ottimizzare anche i costi legati alla reperibilità 24 ore su 24 del personale.
 

L’obiettivo? Aumentare il rendimento degli impianti

La mole di dati raccolti e trasmessi al data center non è fine a se stessa o semplicemente legata alla gestione real time degli impianti. Ha infatti l’obiettivo di efficientarne il rendimento, capendo come lavorano. “La progettazione e il ruolo dei tecnici resta fondamentale – sottolinea il Direttore Tecnico di Acque Bresciane Mauro Olivieri -, così come la conoscenza del territorio, per valutare dalla Control Room la gravità degli alert che riceviamo, in base al tipo di impianto, alla portata del mal funzionamento, alla ricaduta effettiva sul servizio fornito.
 

Il progetto della Control Room

La nuova Control Room è uno dei progetti più importanti Acque Bresciane, che prenderà forma entro l’estate 2021 per concludersi nel 2022. L’obiettivo è quello di efficientare il pronto intervento e velocizzare la risoluzione delle problematiche. Questo è raggiungibile anche grazie alla nuova piattaforma di WFM (Work Force Management) per la gestione e il riscontro degli ordini di intervento. Ponendosi poi l’ambizioso traguardo di prevenire i guasti e minimizzare i disservizi adottando algoritmi di “Big Data Analysis” e “Predictive Analysis”.

Attualmente i sistemi Scada sorvegliano circa il 70% delle reti di Acque Bresciane, un dato pressoché pari al 100% nei comuni gestiti da più tempo e con margini di crescita nei Comuni di più recente acquisizione. Un work in progress che vede tra gli ambiti prioritari la sicurezza dei depuratori, per individuare asimmetrie fra i reflui pompati dai collettori e quelli conferiti in impianto, che potrebbero evidenziare delle perdite.
 

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