Misure eccezionali per un problema eccezionale. È in questa ottica che si iscrive il programma straordinario per la riduzione delle perdite di acqua nelle reti idriche approvato dalla Giunta regionale della Sardegna su proposta della Presidenza, in collaborazione con l’assessorato dei Lavori pubblici, che ha dato l’ok gli indirizzi generali per l’attuazione da parte di Egas, l’ente di governo dell’ambito unico della Sardegna. Il soggetto attuatore sarà Abbanoa, cui spetterà bandire le gare d’appalto che verranno finanziate con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 (Fsc).
Risorse che ammontano a in totale a 98 milioni. Ai 68 milioni Fcs si sommano infatti 30 milioni assegnati alla Regione dal ministero dell’Ambiente con la delibera Cipe 55 del 1°dicembre 2016, anch’essa finalizzata alla realizzazione di interventi di miglioramento del Servizio idrico integrato (Sii) «attraverso azioni di risanamento strutturale e riassetto funzionale delle reti di distribuzione idropotabile dei centri urbani con maggiori criticità della Sardegna».
Gli interventi riguarderanno opere di manutenzione straordinaria sulle reti esistenti e opere strutturali di efficientamento, adeguamento e riordino delle infrastrutture, prevedendo anche la sostituzione massiva delle condotte, quando necessario. Il programma degli interventi specificherà gli obiettivi da realizzare, le infrastrutture programmate e i tempi di realizzazione.
Alla programmazione delle opere provvederà Egas, sulla base delle indicazioni e informazioni sullo stato delle reti che acquisirà da Abbanoa e dagli altri gestori. Nel contesto degli interventi saranno eseguite anche progressive campagne di misurazioni, rilevazioni diurne e notturne, calcoli e verifiche, soprattutto nelle prime fasi, per quantificare la reale dimensione e la localizzazione delle perdite, con puntuali riferimenti cartografici. Sulla base di queste risultanze i gestori potranno sia definire meglio gli indirizzi operativi successivi sia il raggiungimento, seppure graduale, dell’obiettivo finale.
Inizialmente si partirà con i lavori di manutenzione straordinaria su un massimo di 40 comuni individuati come prioritari, che si conta di risanare con un investimento non superiore al 50% dello stanziamento disponibile. Per poi procedere sulla base degli indirizzi per gli interventi strutturali e dell’ordine di priorità, fornito dai gestori e approvati da Egas, in modo da consolidare l’obiettivo.