Risanamento ed efficienza delle reti di distribuzione attraverso la realizzazione dei distretti idrici

LOGHI

Il caso di Rovereto

Il sistema acquedottistico di Rovereto (TN) risulta molto semplice dal punto di vista strutturale: la rete del centro città è alimentata da una dorsale in acciaio DN 500, che collega l’arrivo della Galleria Spino-Casteldante (16.800 m3) con il serbatoio di estremità Solatrix (7.500 m3). Una serie di rilanci prelevano poi l’acqua da questa dorsale per soddisfare la richiesta delle frazioni poste a quota maggiore. La Galleria è alimentata dalla sorgente Spino, che con i suoi 600 l/s di portata media è una delle fonti di approvvigionamento più importanti della Provincia. Il dislivello tra l’opera di presa e il punto più basso della rete di Rovereto è di circa 110 m: per questo motivo, allo stato attuale, è presente una centralina idroelettrica all’uscita della Galleria, che permette di ridurre il carico piezometrico.
Allo scopo di favorire l’integrazione tra i vari sistemi acquedottistici a sud di Trento, così da garantire la miglior distribuzione della risorsa, è stata studiata la possibilità di integrare la dotazione idrica dei comuni della Vallagarina (e in un secondo momento anche dello stesso capoluogo di Provincia) con l’acqua della sorgente Spino, la cui portata media è di gran lunga superiore ai consumi di Rovereto. Per ottenere questo risultato, risulta imprescindibile l’eliminazione della centralina idroelettrica e il mantenimento della dorsale ad elevate pressioni, in modo da permettere di raggiungere anche gli altri Comuni.
Da queste premesse nasce l’esigenza di studiare l’ottimizzazione della rete di Rovereto mediante distrettualizzazione, in modo da regolare le pressioni delle diverse zone della città in base al tipo di consumo, alla quota del terreno, all’altezza caratteristica delle abitazioni. Una riduzione della pressione permette di ottenere al contempo una riduzione del numero di perdite e della loro entità. Lo studio in questione verrà sviluppato con la collaborazione dell’Università di Trento utilizzando il modello idraulico già operativo e implementato dai tecnici di Dolomiti Reti nel software InfoWorks WS di HR Wallingford. Questo modello, che lavora offline, presenta un elevato grado di affidabilità, essendo stato tarato utilizzando numerose misure sul campo e le informazioni provenienti dal telecontrollo.
Operativamente si prevede di individuare una decina di zone (sulla base dell’orografia, della destinazione d’uso e della tipologia abitativa), che verranno isolate tra loro e preleveranno l’acqua dalla dorsale ad alta pressione in punti strategici, nei quali verrà realizzato un pozzetto dove alloggiare un misuratore di portata, un riduttore di pressione e i relativi organi di manovra. Si prevede inoltre di installare, per ogni distretto, almeno un misuratore di pressione, in particolare nel punto più sfavorito, in modo da poter effettuare una regolazione del prelievo dalla dorsale in base alle esigenze della zona, oltre ad un sensore di cloro residuo, allo scopo di mappare la qualità dell’acqua in tutta la rete.
La distrettualizzazione della rete, oltre a garantire un controllo attivo delle pressioni, permette di effettuare una verifica precisa dei consumi di ogni distretto, attraverso la semplice misura della portata prelevata dalla dorsale. Di conseguenza risulta uno strumento indispensabile per indirizzare in maniera precisa e localizzata l’attività di ricerca perdite e permettere risparmi in termini di tempo e di risorsa idrica.
In futuro l’obiettivo è quello di abbinare la distrettualizzazione della rete ad una modellazione in tempo reale, in modo da poter confrontare, istante per istante, l’andamento di portate e pressioni misurate con quelle previste da modello, individuando prontamente possibili differenze e anomalie e agendo per tempo con le opportune manovre di rete.

di Paolo Bertola, Maurizio Righetti – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica – Università degli Studi di Trento
Matteo Frisinghelli, Chiara Costisella – Dolomiti Reti S.p.A. – Gruppo Dolomiti Energia

 

 

Questo abstract fa parte di una serie di interventi tecnici che verranno presentati durante il Convegno “Università e mondo dell’industria: collaborazione e trasferimento tecnologico” – H2O Bologna 22/24 ottobre.
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