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Oscar Mina – AASS Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici, Repubblica di San Marino
Marco Cappello – In.Te.Co. Srl
In premessa è bene precisare che la Tecnologia “Hose lining” adottata per risanare questo tipo di condotta di adduzione, ovvero di sollevamento (da serbatoio a serbatoio) priva di derivazioni di singoli allacciamenti lungo il suo percorso, è stata a lungo valutata soprattutto per le difficoltà oggettive del percorso (mantenimento della viabilità locale), per il dislivello altimetrico da considerare di circa 110 m. s.l.m su 900 m di lunghezza, adottando una modalità di riparazione che fosse meno invasiva possibile, tale da garantire la tenuta idraulica e nel contempo anche strutturale della condotta stessa, ed infine nell’ottica del contenimento dei costi e nella massimizzazione della resa del prodotto su base temporale.
Si precisa che la condotta oggetto dell’appalto di risanamento è una condotta del diametro nominale DN 300 di sollevamento con diametro esterno di 323,9 mm ed interno di 307,9 priva di derivazioni, con un percorso in parte lineare ed in parte con alcune angolazioni max di 45°, con una pressione di esercizio di 9 – 10 bar.
Fermo restando l’orientamento di scelta sulla tecnologia “Hose – lining” (adozione di tubo guaina di rivestimento), con la conseguente metodologia del “no-dig / trencheless” (senza scavi o trincee … ), è stata orientata sull’adozione di una calza in Polietilene armata con maglia di fibre aramidiche tipo Kevlar ad alta resistenza meccanica, con la modalità procedurale appaltata relativa alla fornitura e posa in opera, collaudi, ecc …, totalmente a carico dell’impresa appaltatrice, ad esclusione dell’esecuzione delle buche di lancio, sezionamenti della tubazione, saldature delle flange dei giunti antisfilamento di accoppiamento, e le opere finale di ripristino delle buche stesse lungo l’asse stradale, opere realizzate con le maestranze delle imprese appaltatrici per conto dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici.
Prima della realizzazione dell’opera, da un punto di vista analitico, ovvero di un analisi economica sommaria abbiamo potuto constatare che i soli costi tradizionali di posa di una condotta in acciaio DN 300 compreso gli oneri di scavo, inerti, ripristini stradali, ecc …, rispetto ad un’opera utilizzando la tecnologia prescelta, presentavano una evidente differenza sostanziale di oneri effettivi che ci ha portato a prendere questa decisione e formalizzare l’assegnazione dell’opera alla ditta vincitrice dell’appalto.
E’ inutile ribadire che i costi che l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici di San Marino ha sostenuto, tenendo conto della tempistica di realizzo, l’indotto gestionale del post opera, nonché del successivo ripristino del servizio, siano stati sicuramente ottimizzati e confermati soprattutto in termine di affidabilità dei materiali utilizzati e nella riduzione degli interventi di riparazione della rete stessa DN 300, nonché nella riduzione dei costi di gestione dell’impianto di protezione catodica (essendo il tratto escluso dall’impianto ) consentendo un miglior equilibrio della corrente impressa con la riduzione dell’assorbimento che si era generato, a protezione della rete dell’acquedotto in termini più generali , ed infine colmare il “gap” economico conseguente dei costi energetici relativi all’acqua sollevata rispetto a quella distribuita, (consentendo anche evidenti riduzione di fenomeni di avvio ed interruzione dei gruppi di sollevamento sulla rete dovuto a problemi di depressione) e del conseguente recupero del ricavo dovuto alla vendita.
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