Giuseppe Boscolo Lisetto, Direttore Ingegneria,Veritas
Veritas spa gestisce il Sistema Idrico Integrato del territorio della Città Metropolitana di Venezia e di alcuni comuni del Trevigiano. La complessa rete acquedottistica è composto da circa 5.800 km di condotte adduttrici e distributrici con 365.000 contatori di utenza al servizio di circa 800.000 abitanti residenti ai quali si aggiungono i fluttuanti legati al turismo. Il sistema è alimentato prevalentemente da pozzi artesiani profondi ai quali si aggiungono 4 potabilizzatori utilizzati prevalentemente per le punte di consumo. Il campo pozzi di Quinto di Treviso con una portata fino a 1 mc/s alimenta tramite una condotta di adduzione di diametro 1200 mm il centro idrico di Gazzera, un nodo idrico cruciale per l’intero sistema, su cui convergono le condotte di adduzione provenienti dai campi pozzi di Sant’Ambrogio, Canove e del Savec, il sistema che mette in rete gli acquedotti del Veneto centrale per diversificare le attuali fonti di approvvigionamento e ridistribuire gli esuberi a Mestre. Si tratta di una tubazione realizzata nel 1958 posta a 2 m circa di profondità rispetto al piano di campagna con un percorso di circa 16 km, attraverso le aree prevalentemente agricole dei comuni di Zero Branco, Mogliano Veneto, Scorzè e Venezia. Realizzata in cemento armato, la condotta è composta da elementi lunghi 3,5 m, posati su selle in cemento armato, con giunto a bicchiere e guarnizioni. Pur in presenza di basse pressioni di esercizio, il progressivo deterioramento delle guarnizioni ha causato una serie di perdite idriche in corrispondenza dei giunti che inizialmente venivano riparate con delle morse anti fuga in acciaio inossidabile realizzate su progetto VERITAS.
Vista la complessità degli interventi richiesti per la riparazione di una singola perdita ed il progressivo aumento del numero delle stesse si è deciso di procedere al risanamento della condotta in maniera sistematica per lotti successivi a seconda delle priorità. Dopo un primo lotto di intervento di circa 450 m, realizzato con applicazione delle morse anti fuga su tutti i giunti, valutato il grande impatto dell’intervento sul territorio, dovendo di fatto riscavare l’intera condotta ed essendosi create le condizioni per poter chiudere il flusso nella condotta grazie all’utilizzo di fonti alternative, si è optato di procedere nei lotti successivi con la tecnica del relining con minore impatto nel territorio e nelle proprietà attraversate dalla condotta.
Grazie ad un finanziamento del MASE con il Fondo di Sviluppo e Coesione è stato progettato e realizzato un secondo lotto di risanamento che comprende un tratto di circa 1,1 km nel comune di Venezia in località Zelarino, dall’attraversamento del fiume Dese fino a via Boscariola, Viste le buone condizioni degli elementi in cemento e le peculiarità costruttive, la tecnica utilizzata per il risanamento della tubazione è quella del cosiddetto relining cipp (cured in place pipe), una modalità di risanamento no-dig (senza scavo). In questo cantiere è stato utilizzato un particolare liner composito che necessita di due installazioni per ogni singola tratta: la prima parte di liner viene installata mediante l’inserimento di una guaina in fibra di vetro con catalisi mediante raggi uv. La seconda parte di liner viene installata mediante l’inversione di una guaina con un coating in polietilene e un feltro in poliestere impregnato di resina epossidica. La combinazione delle due guaine dà vita a un liner finale idoneo per l’acqua potabile e con resistenza a pressione fino a 10 bar.
Grazie a questa tecnologia si è riusciti ad eseguire tratte più lunghe con riduzione del numero di buche di inserimento riuscendo a superare anche piccole curvature del tracciato diminuendo nel contempo i danni nelle proprietà attraversate ed i pezzi speciali di giunzione delle varie tratte.
