Presieduto dal Prof. Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi e Presidente di Agici, si è tenuto il 15 settembre scorso l’VIII Workshop annuale dell’Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili di Agici, dal titolo “Rinnovabili e accumuli: how to make money?”.
“Il mercato dei sistemi di accumulo è ancora agli albori, ma pronto a esplodere sulla scia di quanto successo anni fa con il fotovoltaico – ha ricordato nella sua presentazione Marco Carta, Congisgliere di Amministrazione di Agici con delega allo Sviluppo e Coordinatore dell’Osservatorio Rinnovabili OIR. “Scalabilità delle soluzioni, ampiezza dei servizi erogabili, economie di scala nella produzione e costi decrescenti sono i principali punti di forza delle batterie. Il loro sviluppo trainerà ancor di più il mercato mondiale delle rinnovabili, tecnologia naturalmente complementare ai sistemi di accumulo. Le imprese sembrano aver compreso il cambiamento che si profila investendo cifre crescenti nel settore”.
“Ora la palla sta al policy maker che deve governare i mutamenti tecnologici in atto e indirizzare gli investimenti delle imprese – ha sottolineato il Prof. Gilardoni. “La sfida – continua Gilardoni – è disegnare un rinnovato sistema legislativo e regolatorio per gestire il mercato elettrico del futuro ove rinnovabili, accumuli, generazione distribuita ed efficienza energetica siano in grado di massimizzare i benefici per i consumatori, per le imprese e, in generale. Per il sistema”.
Al workshop sono intervenuti in qualità di speaker: Marco Gazzino (Enel), Gianluca Veneroni (EDP Renewables), Chinglai Hor (Fichtner), Marco Giusti (AGSM Verona), Paolo Giachino (CVA), Marco Merler (Dolomiti Energia), Stefano Neri (Terni Energia), Diomidis Dorkofikis (Foresight). Ha chiuso i lavori Pietro Maria Putti, Presidente del GME.
Durante i lavori sono emersi degli aspetti rilevanti. Circa gli impianti di generazione, una stima della fase iniziale di diffusione dei SdA (Sistemi di Accumulo) evidenzia come su poco meno di 38.000 nuovi impianti di produzione registrati sul sistema GAUDI’ di Terna tra gennaio e novembre 2015, quasi 600 sono caratterizzati dalla presenza di SdA.
Passando alla rete di trasmissione, la prima valutazione effettuata nel 2011 da Terna circa le esigenze di SdA consisteva in una capacità complessiva di circa 130 MW, con un beneficio stimato di 230 GWh di evitata modulazione di energia da FER e di 410 GWh di evitato approvvigionamento di riserva sul MSD. La capacità necessaria è salita poi nel Piano di Sviluppo 2012 a 240 MW.
Per quanto riguarda le reti di distribuzione, la situazione applicativa dei SdA è appannaggio quasi unico di Enel. In più occasioni E-Distribuzione (ED) ha mostrato interesse verso l’applicazione di SdA per rispondere alle nuove sfide della penetrazione massiva della generazione distribuita, degli effetti dell’intermittenza di produzione delle rinnovabili e per supportare localmente il sistema elettrico di distribuzione. Ad oggi, le realizzazioni effettuate da ED in ambito SdA vanno da installazioni lungo la linea MT, come lo storage del progetto Isernia (il primo SdA installato su rete pubblica in Italia), a implementazioni in Cabina Primaria (i progetti POI delle CP Campi Salentina in Puglia) a SdA connessi presso centri satellite in MT (il caso del progetto europeo GRID4EU) e a piccole installazioni in cabine secondarie.