22/05/2017

Rifiuti: un mercato da 10 miliardi ancora da sviluppare


Il pacchetto europeo per la Circular Economy, la diffusione della raccolta differenziata, i comportamenti virtuosi dei cittadini. Sono tutti elementi che hanno contribuito a modificare profondamente, negli ultimi anni, il comparto dei rifiuti. Ciò che veniva considerato un semplice scarto ora è materia di riciclo, riuso, produzione di materie prime e attivazione di processi di mercato, di occupazione e di economie. Una complessità che necessita quindi adeguamenti normativi e di regolazione. Di questo si è discusso nel corso dei due giorni dell’VIII Conferenza di Diritto dell’energia, promossa dal Gse (Gestore dei servizi energetici) e dall’Università di Roma Tre, in collaborazione con Utilitalia e quest’anno dedicata alla filiera industriale dei rifiuti, alla quale hanno preso parte più di 200 persone.
Nel corso dell’incontro Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia, ha sottolineato come per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale che il Pacchetto dell’economia circolare fissa al 2030, occorra un sistema imprenditoriale e industriale capace di innovare e investire. E che tale sviluppo richieda anche che il settore sia sottoposto a un regime di regolazione nazionale, nell’interesse di cittadini e ambiente. «Come Utilitalia auspichiamo che il quadro normativo porti rapidamente alla costituzione di Arera, l’autorità di regolazione prevista dal Governo come ampliamento delle competenze dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico».
Che l’industria dei rifiuti sia un settore rilevante per il futuro della green economy lo confermano anche i dati dello studio Was (Waste strategy) realizzato da Althesys. Il waste management è un mercato da circa 10 miliardi di euro, con le prime 75 imprese per dimensione, pubbliche e private, che fatturano quasi 6,7 miliardi e hanno investito 320 milioni di euro nel 2015, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente e con il segmento del trattamento e valorizzazione dei materiali riciclabili che vale oltre 2 miliardi di euro. Secondo il Was la filiera ambientale ha ancora un forte potenziale di crescita soprattutto nel Mezzogiorno, con 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti non ancora intercettate.

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