Rifiuti: ancora un via libera al termovalorizzatore di Roma

Proseguono i lavori per la costruzione dell’impianto di termovalorizzazione al servizio della Capitale. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza già espressa dal Tar lo scorso luglio, respingendo il ricorso di Legambiente, che aveva richiesto l’annullamento degli atti con i quali a inizio dicembre 2022 il Commissario straordinario di Governo per il Giubileo, il sindaco Roberto Gualtieri, aveva disposto la realizzazione, da parte di Roma Capitale, di un sistema di trattamento dei rifiuti indifferenziati tramite incenerimento.

Le motivazioni dei giudici

In un passaggio chiave della sentenza i magistrati hanno evidenziato come lo straordinario afflusso di pellegrini atteso in occasione della celebrazione religiosa renda necessaria l’attivazione di misure straordinarie per fronteggiare il prevedibile incremento della produzione di rifiuti, in un contesto già influenzato da manifeste criticità. Questa è di fatto la situazione che giustifica il trasferimento di alcune competenze in materia di rifiuti dal livello regionale a quello statale e il conferimento ad un Commissario governativo di alcuni poteri straordinari, in deroga alla legislazione vigente.

L’appalto ad Acea

Il bando per la costruzione del termovalorizzatore era stato pubblicato a novembre del 2023. Lo scorso maggio il Comune di Roma aveva annunciato l’aggiudicazione della gara di appalto da parte di Acea, la società che si occupa del servizio idrico, della distribuzione di energia elettrica e della gestione dei rifiuti nel territorio di Roma. Acea aveva partecipato al bando come capogruppo di un’associazione temporanea di imprese che include anche Suez Italia, Vianini Lavori, Hitachi e Rmb. Il progetto presentato prevede un investimento da un miliardo di euro e una concessione per il suo utilizzo e la sua gestione di 33 anni.

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